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“Tra 10 anni sciare costerà dai 200 ai 300 franchi al giorno”

snowboarder seduto nella neve
Un'attività che diventa sempre più elitaria. KEYSTONE

In alcune località sciistiche svizzere per un abbonamento giornaliero bisogna ormai sborsare quasi 100 franchi. Ma il prezzo dello skipass potrebbe lievitare in maniera esponenziale, secondo uno dei responsabili degli impianti di risalita di Flims-Laax.

Nella stagione sciistica 2023/2024, molte destinazioni hanno optato per la tariffe dinamiche. La Radiotelevisione della Svizzera tedesca SRF ha raccolto e analizzato i prezzi lo scorso mese di marzoCollegamento esterno. Il dato che salta all’occhio è che in alcune località sciistiche è ormai normale un prezzo di 100 franchi o più per un biglietto giornaliero. E i prezzi sono aumentati anche nelle prevendite.

L’anno scorso le stazioni di Flims-Laax, Sankt Moritz e Zermatt sono state quelle in cui in media si è pagato di più per un abbonamento giornaliero (97 franchi, 103 euro). Troppo?

Nei comprensori sciistici, le tariffe dinamiche funzionano in modo simile a quelle dei voli o delle prenotazioni alberghiere. A seconda della stazione, la domanda o il tempo sono i fattori decisivi per l’aumento dei prezzi. In parole povere, per gli skipass vale quanto segue: se si prenota in anticipo, si beneficia e si scia in modo più economico.

Tuttavia, le differenze tra le destinazioni in termini di prezzi dinamici sono enormi: in alcune località, il biglietto giornaliero costa il 60% in meno se acquistato in anticipo. In altre, prenotando prima si risparmia solo qualche centesimo.

Reto Gurtner, presidente del CdA e delegato del gruppo Weissen Arena, che gestisce gli impianti di Flims-Laax, non è d’accordo. “Oggi sciare è troppo economico”. Il tetto massimo di prezzo non è ancora stato raggiunto. “Tra dieci anni, un biglietto giornaliero a Laax costerà tra i 200 e i 300 franchi”, ha detto Gurtner nel programma 50:50 della Radiotelevisione della Svizzera romancia RTR e alla SüdostschweizCollegamento esterno. La sua dichiarazione si basa presumibilmente sui periodi di maggior afflusso, come Natale o Capodanno.

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Gurtner giustifica la sua affermazione da un lato con l’inflazione. D’altra parte, ci sarà una corsa sempre maggiore verso quelle aree in cui è garantita la presenza di neve. Gurtner è convinto che in futuro ci sarà ancora abbastanza gente disposta a pagare questi prezzi. Già oggi, per esempio, c’è chi non esita a pagare fino a 1’000 franchi per una partita di golf, afferma.

Aumentare esponenzialmente il prezzo degli skipass giornalieri sembra essere una delle prospettive future per i singoli comprensori nel segmento del lusso. Tuttavia secondo Berno Stoffel, il direttore di Funivie Svizzere, l’organizzazione ombrello degli impianti di risalita, questo non è verosimile per la Svizzera nel suo insieme.

“Non credo sia realistico aspettarsi che i prezzi raddoppino o triplichino”, afferma Stoffel. “Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto una crescita media del 15% e pensiamo che continuerà”.

Con il cambiamento climatico i prezzi aumentano?

Il fatto è che il cambiamento climatico porterà a una riduzione della quantità di neve in Svizzera. Inoltre, le stazioni sciistiche dovranno fare maggiore affidamento sull’innevamento artificiale se vogliono rimanere attraenti, come scrive l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) in un rapporto pubblicato nel 2023Collegamento esterno. Molte stazioni sciistiche tra i 1000 e i 1500 metri di altitudine sono poco redditizie e quindi non hanno futuro. In teoria, tutti questi fattori suggeriscono che lo sci e lo snowboard diventeranno più costosi in futuro.

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Christian Lässer è professore di economia aziendale specializzato in turismo presso l’Università di San Gallo e fa parte del CdA di due importanti impianti di risalita svizzeri. Secondo lui, a medio termine – forse non tra 10 anni, ma tra 20-30 – il cambiamento climatico porterà sicuramente a un minor numero di comprensori sciistici. “Questo significa che le stazioni sciistiche ad alta quota possono trarre vantaggio dal cambiamento climatico, per quanto cinico possa sembrare”, afferma Lässer.

Inoltre, i costi d’investimento sarebbero più elevati. Per questi motivi, abbonamenti da 200 franchi al giorno non sono, secondo lui, da escludere del tutto.

Tuttavia, ritiene che tariffe fino a 300 franchi per tutta la Svizzera siano “relativamente improbabili”. Ciò richiederebbe l’avvio di un “massiccio processo di concentrazione” delle stazioni sciistiche, simile a quello degli Stati Uniti. Al momento, tuttavia, non ritiene che ciò possa accadere nella Confederazione.

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