Corruzione, Svizzera virtuosa ma può fare meglio
La Svizzera continua a figurare tra i paesi più virtuosi al mondo in fatto di corruzione nel settore pubblico, ma presenta ancora "gravi lacune" contro il riciclaggio di denaro, nella protezione dei 'whistleblower' e nella lotta alla corruzione nel settore privato e nello sport.
È quanto rileva Transparency InternationalCollegamento esterno, che ha pubblicato martedì il suo annuale indiceCollegamento esterno di percezione. Chiamato anche CPI (dalla denominazione inglese Corruption perception index’), ha preso in considerazione per il 2018 il settore pubblico di 180 paesi.
La Svizzera figura al terzo posto con 85 punti su 100, a pari merito con Finlandia, Svezia e Singapore. Le più virtuose sono Danimarca (88) e Nuova Zelanda (87). L’Italia è 53esima con 52 punti.
“Nessuno esente”
La sezione svizzera dell’organizzazione che lotta contro la corruzione nel mondo ribadisce “una triste constatazione: nessun paese può inorgoglirsi di un settore pubblico esente” da questa piaga.
“Anche gli Stati meglio classificati sono ancora lungi dall’essere impeccabili”. Sotto certi aspetti, scrive Transparency, “la Svizzera si situa infatti ad oltre il 20% dai voti massimi”.
Il Corruption perception index classifica la corruzione nel settore pubblico attraverso la valutazione dei risultati da 13 inchieste da parte di esperti provenienti in particolare dal mondo scientifico ed economico.
L’indice non considera invece la percezione fra la popolazione né i problemi di corruzione nel settore privato o altri ambienti. “È proprio in questi settori che la Svizzera affronta le maggiori difficoltà” e dovrebbe intervenire urgentemente, stima la sezione elvetica di Transparency, per voce del direttore Martin Hilti.
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