Enjy, la terza televisione in lingua italiana in Svizzera
tvsvizzera
A St. Moritz è nato Enjy, il terzo canale tv (anche) in lingua italiana della Svizzera, dopo Radiotelevisione svizzera e Teleticino. "Creare una televisione è sempre stato il mio sogno. Certo non è semplice, ci vuole una grande passione", afferma l'imprenditore luganese Filippo Giani, patròn della neonata emittente multilingue.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
Joe Pieracci, RSI News
“Ora il sogno si è realizzato, ma ogni giorno è una battaglia”, aggiunge. “Come è stato possibile? Bisogna farsi un po’ furbi tecnologicamente. Noi partiamo dal web. E dunque abbiamo portato il web, la radio ed i social… dentro la tv”, prosegue. “Inoltre devo ringraziare l’hotel Kulm, che ci ha messo a disposizione gli ex locali di deposito degli sci dove abbiamo creato uno studio e gli uffici”.
Enjy è visibile online e su SwisscomTv. Ma Giani è in trattativa pure con le piattaforme di Cablecom e Sunrise. “Un passo alla volta. Se non si hanno grandi gruppi finanziari o editoriali alle spalle bisogna crescere piano, piano”, spiega.
Si tratta di un canale privato e commerciale, senza il supporto del canone, che si finanzia vendendo servizi e pubblicità, in particolare per la destinazione turistica di St. Moritz e dell’Engadina.
“Il trend oggi è quello di essere contemporaneamente internazionali e locali. Per questo per noi è molto interessante avere un nostro canale tv”, spiega il sindaco di St. Moritz Christian Jenny, uno dei maggiori sostenitori del progetto.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Cura dimagrante per la radiotelevisione
Questo contenuto è stato pubblicato al
Come annunciato in seguito alla bocciatura dell’iniziativa popolare No Billag da parte del 71,6% dei cittadini svizzeri lo scorso 4 marzo, la Radiotelevisione svizzera lancia a partire dal 2019 un programma di riforme a lungo termine. Ripartizione dei risparmi Alla radiotelevisione di lingua tedesca i costi saranno ridotti di 20 milioni, alla quella di lingua…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La situazione dei media è peggiorata in molti paesi europei, scrive RSF nel suo rapportoCollegamento esterno. È dunque la stabilità a portare la Confederazione in quinta posizione. La libertà di stampa è pregiudicata anche in Svizzera da almeno cinque fattori critici rilevati dagli espertiCollegamento esterno. La pressione economica sui media privati, in particolare giornali, è aumentata: il…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Al termine di una lunga e infuocata campagna, il responso del popolo svizzero è stato chiaro e compatto: non si è registrata alcuna spaccatura tra le regioni linguistiche del Paese. L’iniziativa non ha trovato grazia nemmeno in Ticino, dove nei sondaggi della vigilia fautori e oppositori apparivano gomito a gomito: nel cantone italofono è stata…
No Billag, la sfida in Ticino sulla radiotivù pubblica
Questo contenuto è stato pubblicato al
Quale impatto avrebbe l'iniziativa che vuole abolire il canone per la Svizzera italiana?
Le opinioni di sostenitori e contrari a confronto.
Senza il canone radio-tv, programmi per le minoranze a rischio
Questo contenuto è stato pubblicato al
Abolire il canone nuocerebbe alla pluralità dei media e al processo di formazione delle opinioni, sostiene il governo svizzero.
Questo contenuto è stato pubblicato al
In Italia il Presidente del consiglio Matteo Renzi sta valutando la possibilità di non più legare la tassa radiotelevisiva al possesso del televisore, ma a quello dei vari dispositivi elettronico, come smartphone, tablet e pc, con cui si può vedere la Rai. Proprio come è successo in Svizzera. Nuova legge Il 14 giugno scorso in…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.