Una parte dei marinai in servizio sul bacino svizzero del Lago Maggiore sono tornati a incrociare le braccia martedì. Assieme ai sindacati hanno voluto in questo modo sottolineare l'intransigenza della direzione del Consorzio dei Laghi sull'adeguamento dei salari, che dovrebbero ridursi del 15 % a partire dal 2019.
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tvsvizzera.it/Zz con RSI (Quotidiano del 03.07.2018)
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Diciassette dipendenti della ex Navigazione Lago Maggiore (Nlm) hanno deciso a sorpresa martedì di scioperare. La ragione: dopo mesi di trattative hanno constatato “una situazione di completa chiusura” sui salari da parte della Direzione della Società di navigazione del Lago di Lugano, che dirige il consorzio che garantisce l’attività anche sul Verbano.
Dal prossimo primo gennaio la direzione intende infatti adeguare i salari a quelli dei colleghi che lavorano sul Ceresio, una decisione che comporta di fatto per i dipendenti della ex Nlm a una riduzione della paga del 15%.
Eppure nel luglio dello scorso anno, dopo 20 giorni di sciopero e la garanzia di aiuti finanziari da parte di cantone e città di Locarno, le parti sembravano aver trovato un accordo di massima anche per adeguare i salari del personale di ambedue i laghi del 5%. Questo scenario non sembra essere più proponibile.
I sindacati hanno fatto sapere di essere pronti a tornare al tavolo delle trattative fin da mercoledì.
Nel frattempo la Nsl si è scusata per l’interruzione del servizio e ha mandato sul Verbano i “marinai luganesi” per garantire, almeno in parte, i trasporti.
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