Trasporto intermodale: Hupac chiude il 2023 nelle cifre rosse
Il principale operatore europeo del traffico intermodale strada/ferrovia ha subito una perdita di 6,2 milioni di franchi nel 2023.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
A incidere sull’esercizio passato è stato principalmente il crollo della domanda di trasporto in Europa causato dalla congiuntura, ha spiegato martedì l’azienda con sede a Chiasso.
Nel 2023 la società ha trasportato 1’866’000 TEU (twenty-foot equivalent unit: è l’unità di misura del ramo, equivalente in pratica alla grandezza standard di un container, circa 38 metri cubi di ingombro totale), per complessive 975’000 spedizioni, l’11,7% in meno dell’anno precedente. Questo calo si è tradotto in una perdita di 6,2 milioni di franchi.
Anche la chiusura del San Gottardo ha inciso
La tendenza recessiva è iniziata nell’autunno del 2022 in relazione alla crisi energetica derivante dalla guerra dell’Ucraina e ha colpito gran parte dell’economia globale nel corso del 2023. Il grave incidente nella galleria di base del San Gottardo nell’agosto 2023 ha rappresentato un ulteriore impedimento: i lavori di ripristino del tunnel limiteranno in modo significativo le capacità sino al prossimo settembre.
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Diversi altri fattori stanno peraltro mettendo a dura prova il sistema ferroviario. “Tra questi, l’aumento talvolta massiccio dei costi per l’energia e la trazione, nonché la scarsa qualità della rete ferroviaria, in particolare in Germania, dovuta a una manutenzione trascurata e a una pianificazione inadeguata dei cantieri”, si legge nella nota. Questo ha portato a colli di bottiglia, ritardi e cancellazioni di treni su molti corridoi.
“Da diversi anni stiamo vivendo una spirale negativa di scarsa disponibilità della rete ferroviaria a causa di interruzioni e lavori di costruzione, unita all’aumento dei costi dell’energia, della trazione e delle tracce”, afferma Hans-Jörg Bertschi, presidente del consiglio di amministrazione di Hupac, citato nel comunicato stampaCollegamento esterno. La puntualità dei treni sull’asse nord-sud attraverso la Svizzera è scesa al 50% e le cancellazioni non programmate dei treni superano il 10%. In queste condizioni, la competitività del trasporto combinato è in sofferenza rispetto al trasporto su strada, che dispone di sovraccapacità nell’attuale contesto di mercato recessivo, sottolinea l’impresa.
Hupac chiede quindi misure mirate di politica dei trasporti per sostenere il trasferimento modale. Sull’asse nord-sud la situazione può essere migliorata in modo duraturo con la creazione di binari di stazionamento per i treni, mentre a causa dei continui problemi di capacità della ferrovia della valle del Reno, è urgente trovare alternative attraverso la Francia.
Per il 2024 volumi stabili
Per l’anno in corso, Hupac prevede volumi di traffico stabili. “Siamo convinti di poter continuare a offrire un reale valore aggiunto per una logistica rispettosa dell’ambiente e del clima con prodotti di trasporto combinato competitivi e orientati al mercato”, afferma Michail Stahlhut, Ceo della società, a sua volta citato nel comunicato. Rispetto al trasporto su strada puro, la rete Hupac ha consentito di risparmiare 1,4 milioni di tonnellate di CO2 nel 2023, di ridurre il consumo energetico di 15,5 miliardi di megajoule e di alleggerire il carico stradale di 18 milioni di tonnellate di merci.
Fondata nel 1967, Hupac può contare oggi su un organico di 700 dipendenti che operano con sedi in Svizzera, Italia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Polonia, Russia e Cina. Il 72% delle azioni dell’impresa è in mano ad aziende della logistica e il 28% a compagnie ferroviarie: “questo garantisce vicinanza al mercato e indipendenza”, argomenta l’impresa.
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