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Sciare, prezzo del biglietto in base al meteo

Sarà il meteo, a stabilire i prezzi delle carte giornaliere delle stazioni sciistiche di Belalp in Vallese e del Pizol, nel canton San Gallo. Una risposta alla crisi del settore che, temono i concorrenti, potrebbe anche innescare un rovinoso dumping dei prezzi.


Da mercoledì, al Pizol, non si scia più a prezzo fisso. Se si preannuncia brutto tempo, si potrà approfittare di sconti fino al 50%. Il prezzo della giornaliera acquistata online sarà fissato in base alla previsioni meteo della televisione svizzero-tedesca SRF.

“Crediamo così di poter avere successo sul mercato”, si augura il CEO degli impianti Klaus Nussbaumer. “Riducendo le tariffe, avremo modo di portare più sciatori nel nostro comprensorio anche quando le previsioni del tempo non sono le migliori”.

Le giornaliere possono essere acquistate fino a sette giorni prima. Fanno quindi stato le previsioni a lungo termine. Un soleggiamento parziale con precipitazioni nevose vale il 18% di sconto. Con il cattivo tempo, si paga la metà.

“Gli impianti sono aperti 7 giorni su 7 e viaggiano sia che ci siano 10 o 100 sciatori” osserva Roger Walser, docente all’Istituto del turismo HTW di Coira. “Nel settore ci sono sovraccapacità e costi fissi da coprire. Quella del Pizol è una soluzione interessante per coprirli in caso di cattive condizioni meteo “.

A Saas Fee, invece, si è provato a riempire le gondole offrendo le stagionali a 222 franchi, a patto di venderne almeno 100 mila. Una promozione sulla quale l’esperto ha qualche riserva: il rischio che si inneschi un dumping come accaduto alle tariffe del trasporto aereo è concreto.

“Le società aeree sono ai limiti di una rovinosa guerra sui prezzi”, rileva Walser. “La promozione di Saas Fee è allettante per gli ospiti che ne approfittano e per la destinazione stessa, ma per l’intero settore è pericolosa perché il cliente pensa che una stagionale valga solo 3 giornaliere”.

Soluzioni nuove per un settore, quello degli impianti di risalita, piuttosto conservatore nella politica dei prezzi, ma anche nelle abitudini del pubblico: in Svizzera, solo 5% degli sciatori acquista le giornaliere online.

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