Nel 2023 nella Confederazione sono stati registrati 41,8 milioni di pernottamenti. Un record, sottolinea l'Ufficio federale di statistica.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Il 2023 è stato un anno da record per il turismo rossocrociato. Rispetto al 2022, a livello nazionale, l’aumento è stato del 9,2%, una crescita che è da attribuire interamente agli e alle ospiti stranieri, che mettono a segno 20,9 milioni di notti, in progressione del 21,8%. La domanda svizzera ha invece subito un calo dell’1,1% a 20,8 milioni, pur rimanendo elevata: solo nel 2021 e nel 2022 erano stati contabilizzati numeri più alti, sulla scia delle restrizioni legate alla pandemia che avevano convinto gli e le abitanti della Confederazione a trascorrere le loro vacanze in patria.
Riguardo alla domanda estera (che rimane comunque ancora inferiore ai primati del 2018 e 2019) la crescita è stata trainata dall’Asia (+56%) e in particolare dalla Cina (+314%); va comunque sottolineato che il numero di turisti cinesi è ancora del 65% più basso di quello del 2019. Sono saliti anche nettamente i pernottamenti di statunitensi (+33%) ed europei (+9%).
Tutti i mesi del 2023 hanno offerto cifre in rialzo, con un incremento massimo in gennaio (+36,2%) e uno minimo in ottobre (+2,7%). Quasi tutte le regioni turistiche elvetiche mettono a referto numeri in aumento. Le due importanti eccezioni sono rappresentate dai Grigioni (-2,5% a 5,4 milioni di pernottamenti) e dal Ticino (-3,8% a 2,5 milioni), entrambe realtà che avevano molto approfittato negli anni scorsi del crollo delle partenze verso l’estero di svizzere e svizzeri, sulla scia delle restrizioni di viaggio causate dal Covid e dalle misure decise dalle autorità per contrastare il virus.
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