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Tutto è ancora indeciso sull’ampliamento delle autostrade svizzere

auto incolonnate
Immagini all'ordine del giorno su molti tratti autostradali svizzeri, come qui a Wallisellen, nel Canton Zurigo. Keystone / Gaetan Bally

Il 24 novembre prossimo, l’elettorato elvetico è chiamato alle urne, tra le altre cose, per pronunciarsi su un progetto da 3,5 miliardi di franchi per allargare almeno sei tratti autostradali. Dal primo sondaggio non emerge una tendenza chiara.

Se si fosse votato il 5 ottobre scorso, l’ampliamento della rete autostradale approvata dal Governo e dalla maggioranza del Parlamento sarebbe stata accettata con un margine molto risicato. Stando al primo sondaggio dell’istituto gfs.bern per conto della Società svizzera di radiotelevisione, di cui tvsvizzera.it fa parte, il 51% delle persone interpellate avrebbe detto di sì.

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Il progetto, di un costo stimato di 3,5 miliardi, prevede in particolare sei progetti di allargamento nella Svizzera francese e nella Svizzera tedesca. L’obiettivo è di sopprimere i colli di bottiglia su tratte particolarmente problematiche, aumentando in questo modo la fluidità del traffico.

+ Per saperne di più sul progetto di ampliamento della rete autostradale.

Contro la proposta, una vasta alleanza ambientalista, sostenuta dai Verdi e dal Partito socialista, ha lanciato un referendum.

Sette settimane prima della votazione, quando è stato condotto il sondaggio, le opinioni sul tema erano già piuttosto formate, con una netta polarizzazione tra destra e sinistra. È anche una questione di genere: la maggioranza degli uomini è favorevole, mentre le donne la spunta il “no”.

L’argomento che sembra aver fatto breccia tra chi si oppone è il seguente: “Se semini strade, raccogli traffico”. Il 56% delle persone intervistate concorda con questa affermazione. Tuttavia, anche due tesi propugnate dai favorevoli non sono da meno, ovvero “l’espansione è necessaria” e “la nostra rete autostradale è stata costruita per 6 milioni di persone, mentre oggi siamo in 9 milioni”.

Non solo autostrade

Il 24 novembre l’elettorato svizzero dovrà pronunciarsi anche su altri tre oggetti, due che riguardano una revisione del diritto di locazione e uno relativo al finanziamento uniforme delle prestazioni medico-sanitarie.

Anche in questi casi la campagna è solo agli inizi e la corsa rimane aperta. Per quanto concerne le due modifiche del diritto di locazione, la politologa dell’istituto gfs.bern Martina Mousson rileva che c’è un argomento che potrebbe giocare a favore di chi si oppone alle riforme, ovvero quello di “un attacco alla protezione degli inquilini”. Se l’argomento dovesse riuscire a fare breccia, potrebbe far pendere l’ago della bilancia in un Paese d’inquilini come la Svizzera.

Circa la modifica del sistema di finanziamento delle prestazioni medico-sanitarie, anche se per ora la proposta sembra godere dei favori della maggioranza dell’elettorato, la situazione potrebbe cambiare nel corso della campagna.

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“Molte persone decideranno in base alle proprie considerazioni sui costi-benefici”, afferma Lukas Golder dell’istituto gfs.bern, ma per farlo hanno bisogno di maggiori informazioni. Golder ritiene che il punto debole del progetto sia la sua complessità. “È difficile comunicare con esattezza quali risultati scaturiranno e si tratta di un’idea relativamente astratta per affrontare il problema dei disincentivi nel sistema sanitario”, analizza. Questa situazione spalanca la porta ai sindacati, i quali sostengono che, in caso di adozione, si creerà incertezza. “Solo se il Consiglio federale e il Parlamento presenteranno bene le loro argomentazioni avranno la possibilità di fare approvare dal popolo le modifiche di legge”, afferma Golder.

Un’altra vittoria della sinistra?

I risultati che usciranno dalle votazioni il 24 novembre prossimo daranno un segnale importante in un Paese che un anno fa, in occasione delle elezioni federali, ha svoltato un po’ più a destra.

Il margine di fiducia nei confronti del Governo è al momento piuttosto basso, rileva Lukas Golder, e i sindacati e la sinistra hanno attualmente il vento in poppa alle urne. “Quello che la sinistra sta ottenendo in questo momento è storico”, afferma. Sta riuscendo a conquistare fasce di popolazione non allineate con essa.

Lo schema emerso con la tredicesima rendita AVS e la riforma della Legge sulla previdenza professionale potrebbe quindi ripetersi con le modifiche della LAMal, del diritto di locazione e forse anche con l’ampliamento delle autostrade. Ciò che non può più ottenere in Parlamento, la sinistra potrebbe ottenerlo alle urne.

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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