Una raccoglitrice di funghi ha ritrovato la settimana scorsa in un bosco grigionese il bottino di una rapina in una gioielleria, avvenuta a metà agosto. Riceverà una ricompensa anche se in casi come questo non è prevista per legge.
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tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 20.09.2018)
Orologi e gioielli per un valore di diverse centinaia di migliaia di franchi, sottratti in una gioielleria di Samnaun, comune della Bassa Engadina al confine con l’Austria, ricco di attività commerciali per via del suo status di zona extradoganale.
I tre autori della rapina -tre francesi di 18, 22 e 24 anni- erano stati arrestati pochi giorni dopo sull’autostrada nei pressi di Verona, mentre circolavano su un’auto sospetta.
Il trio aveva nascosto gli oggetti rubati in due borse. La prima è stata rinvenuta dalla donna, che ha avvisato la polizia. Gli agenti hanno poi trovato la seconda.
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La cercatrice di funghi, una pensionata del Canton San Gallo, credeva che il sacco contenesse dei rifiuti. E invece.
“È come stare in un film”, racconta alla Radiotelevisione svizzeraCollegamento esterno, “non ci si può credere che si trova qualcosa del genere in un bosco. Abbiamo guardato gli orologi, anche se la polizia ci ha detto che non potevamo toccarli, e ci siamo accorti che erano molto cari”.
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Il maltolto sarà restituito alla gioielleria, che peraltro è stata presa di mira dai ladri per ben quattro volte in due anni. Lo scorso aprire era stata “visitata” da cinque malviventi, di cui quattro -di nazionalità serba e bosniaca- sono stati arrestati. Buona parte degli orologi, per un valore complessivo superiore al milione, sono stati recuperati.
Quanto alla cercatrice di funghi, in un caso come questo non avrebbe diritto ad alcuna ricompensa (come spiega l’avvocato Mauro Lardi nel video sopra), ma il proprietario ne ha promessa una di sua volontà.
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