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UDC euforica dopo il voto, “raddoppio in governo”

Anche i liberali radicali sostengono le pretese della destra anti-immigrati e anti-Ue di avere due ministri in Consiglio federale

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Due seggi per l’UDC in Governo: è questo l’obiettivo che i partiti vincitori delle Elezioni federali, l’Unione democratica di centro appunto e il Partito liberale radicale, perseguiranno il 9 dicembre, quando il Parlamento che ha preso forma oggi dovrà eleggere i sette membri del Consiglio federale, l’esecutivo.

Attualmente l’UDC, partito di maggioranza relativa, può contare su un solo ministro. Un’anomalia, considerato che gli altri maggiori partiti (PLR e Partito socialista) ne hanno due ciascuno. I restanti seggi sono attualmente del PPD (democristiano) e del Partito borghese democratico, la cui ministra è una ex UDC.

“Dobbiamo partire dal presupposto che anche gli altri partiti vogliano rispettare la volontà popolare”, ha dichiarato il presidente dell’UDC Toni Brunner, “Quando, se non ora, l’UDC dovrebbe avere un secondo seggio in Consiglio federale?”

Sui motivi del successo odierno –il partito conquista 65 seggi in Consiglio nazionale, guadagnandone 11 rispetto al 2011- Brunner richiama uno dei cavalli di battaglia del partito: “La popolazione è preoccupata per l’immigrazione verso l’Europa; in Svizzera non si fa più differenza tra profughi e migranti economici.”

Più in generale, sostiene ancora, ci sono questioni “come quella energetica, che sono state un po’ aggirante in Parlamento negli ultimi quattro anni”.

Ai microfoni della RSI, anche il presidente del Partito liberale radicale Philip Müller parla di corregere gli equilibri nell’esecutivo: “Vogliamo che i tre partiti più forti abbiano due seggi. Non sappiamo se Eveline Widmer-Schlumpf (la ministra PBD, ndr) si ricandiderà, ma indipendentemente da questo ci impegneremo perché l’UDC abbia due responsabilità di governo”.

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