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Un contrassegno autostradale più caro per ridurre le colonne al San Gottardo

colonna di auto
Scene di ordinaria quotidianità al San Gottardo. Keystone / Urs Flueeler

Niente pedaggio, ma un aumento consistente del prezzo della vignetta autostradale per le auto immatricolate all’estero che attraversano la Svizzera: è quanto chiede una mozione presentata al Consiglio nazionale.

La situazione sull’autostrada del San Gottardo – e anche sugli assi secondari nord-sud – si fa di anno in anno più difficile. Le colonne sono quasi all’ordine del giorno e nei cantoni più colpiti dal traffico (Uri, Svitto, Ticino e Grigioni) si levano sempre più voci per dire “basta”.

Un’idea nell’aria da tempo – e che si è ora concretizzata sotto forma di mozioneCollegamento esterno presentata dai consiglieri nazionali del Partito liberale radicale (PLR, destra) Simone Gianini e Heinz Theiler – è di aumentare il prezzo del contrassegno autostradale. Quaranta franchi all’anno per circolare liberamente su tutte le autostrade svizzere “è troppo economico”, afferma Collegamento esternoTheiler alla Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca SRF.

Con una tassa più alta, i due esponenti del PLR vogliono rendere il transito meno attraente. “Queste infrastrutture di trasporto sono state finanziate dai nostri contribuenti per scopi economici e non per permettere ai turisti in auto di transitare a buon mercato attraverso il nostro Paese”, prosegue Theiler.

Sconto sull’imposta di circolazione

I due parlamentari non avanzano cifre precise su quello che dovrebbe essere il nuovo prezzo della vignetta, ma si limitano a parlare di un “congruo aumento”. Gli automobilisti e le automobiliste svizzere pagherebbero pure di più, ma si vedrebbero retrocedere la differenza rispetto al prezzo attuale, ad esempio sotto forma di sconto sull’imposta di circolazione.

I due esponenti del PLR sono convinti che se il costo del viaggio attraverso la Svizzera aumenterà in maniera sufficiente, gli automobilisti e le automobiliste prenderanno in considerazione anche itinerari alternativi. Gli introiti supplementari derivanti dalla vendita dei contrassegni dovrebbero essere destinati alle regioni fortemente congestionate dal traffico.

In tempi recenti sono state discusse varie idee per alleggerire l’asse del San Gottardo dal traffico di transito. Ad esempio, si è parlato d’introdurre un pedaggio. Tuttavia, la proposta è stata recentemente bocciata dal Consiglio degli Stati e dal Consiglio federale.

Altri sviluppi

Anche il cosiddetto slot management, ovvero la gestione del traffico per fasce orarie con l’introduzione di un sistema di prenotazione per transitare attraverso la galleria, non ha trovato grazia agli occhi del Governo svizzero. “Un sistema a fasce orarie potrebbe dare in teoria un contributo importante per migliorare la gestione del traffico sugli assi nord-sud, ma alla luce delle possibilità tecniche attuali non sarebbe una soluzione adatta a regolare in maniera efficace i flussi sui valichi alpini”, si legge nel rapportoCollegamento esterno presentato dal Consiglio federale lo scorso maggio.

Una misura contraria alla politica europea dei trasporti

Tra le varie misure passate al setaccio in questo documento vi è anche l’aumento del prezzo del contrassegno autostradale. Una simile misura – ammette il Governo – “si scoraggerebbe il transito transalpino attraverso la Svizzera”.

Tuttavia, questo provvedimento comporta troppe incognite, agli occhi delle autorità federali. Da un lato, nel 2013 l’elettorato svizzero ha bocciato l’aumento del prezzo della vignetta (che sarebbe stato portato a 100 franchi). Inoltre, sottolinea il Governo, “per evitare il riversamento di traffico sui valichi alpini, attualmente gratuiti, sarà necessario prevedere l’obbligo del contrassegno anche su questi ultimi”.

Non da ultimo, applicare un aumento solo per gli automobilisti e le automobiliste provenienti dall’estero è contrario alla politica dei trasporti europea, che prevede che non possa esservi nessun privilegio dell’utenza nazionale e che in caso di rincaro sia introdotto un sistema di contrassegni settimanali o mensili.

Un aspetto, questo, che non convince i due autori della mozione. La soluzione di aumentare il prezzo della vignetta per le auto immatricolate all’estero “è paragonabile ad altre tasse di scopo che gli automobilisti svizzeri pagano invece in misura superiore a quelli esteri (e non viola quindi la parità di trattamento), rispettivamente è comparabile a quanto si paga per l’uso, anche soltanto saltuario, di autostrade estere, ad esempio in Italia (senza quindi dover introdurre tariffe ridotte)”.

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