Piano da 10 miliardi per garantire l’approvvigionamento elettrico
Il governo elvetico è pronto a mettere sul piatto 10 miliardi di franchi per sostenere temporaneamente le grandi società elettriche svizzere per garantire la continuità dell'approvvigionamento elettrico. Bisogno essere pronti nel caso in cui ulteriori forti aumenti dei prezzi nel commercio internazionale di energia dovessero provocare una reazione a catena nel settore che potrebbe portare a un collasso del sistema.
Il Consiglio federale ha trasmesso mercoledì al Parlamento il messaggio concernente una legge urgente per il salvataggio delle aziende elettriche di rilevanza sistemica in caso di crisi. Il Governo ha tenuto conto di varie critiche emerse in consultazione ed è pronto a investire 10 miliardi di franchi.
Le società elettriche svizzere di rilevanza sistemica – quali Alpiq, Axpo e BKW – devono poter essere in grado di ottenere mutui dalla Confederazione per colmare eventuali carenze di liquidità in caso di sviluppi eccezionali del mercato, ha indicato la Consigliera federale Simonetta Sommaruga, responsabile del dossier energia in governo.
Con questo modus operandi, il Governo vuole garantire che le Camere federali siano coinvolte per tempo e che si possa così evitare il ricorso al diritto di necessità, come è successo per il salvataggio di UBS (“too big to fail”), hanno ricordato sia Sommaruga che il ministro delle finanze Ueli Maurer.
A medio termine, la legge – la cui validità è fissata in 4 anni, ossia fino al 2026 – dovrà essere sostituita da altre misure per salvaguardare la sicurezza dell’approvvigionamento.
Fino a 10 miliardi di franchi
Tenuto conto delle forti oscillazioni del prezzo dell’energia e delle incertezze legate alla guerra in Ucraina, che dura da ormai quasi tre mesi, il Governo è pronto a mettere sul piatto fino a 10 miliardi di franchi in poche ore per garantire temporaneamente la liquidità delle società alle prese con prezzi estremi o inadempienze su larga scala delle controparti.
Dal canto loro, le imprese assoggettate – in particolare le principali aziende del settore Axpo, Alpiq e BKW – pagheranno un importo forfettario annuale a copertura perlomeno parziale dei costi per la messa a disposizione temporanea della liquidità.
Non tutte le imprese
Il Consiglio federale non ha potuto invece accogliere la richiesta di rendere il piano di salvataggio accessibile a tutte le imprese. In questo modo si creerebbe di fatto un istituto statale di credito agevolato per il settore energetico. La responsabilità del sostegno alle imprese non di rilevanza sistemica continua ad essere dei rispettivi proprietari, hanno precisato Sommaruga e Maurer.
Come detto, la legge ha validità fino al 2026. In seguito dovranno essere adottati provvedimenti in grado di rendere il settore elettrico più resiliente in caso di crisi e il piano di salvataggio superfluo. Le misure includeranno prescrizioni per garantire in ogni momento la continuità di funzioni importanti come la produzione di elettricità (“Business Continuity Management”), una legge sull’integrità e la trasparenza del commercio all’ingrosso di elettricità e gas, così come eventuali requisiti sulla liquidità e la capitalizzazione delle aziende.
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