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Un uomo si candida per la successione di Sommaruga in governo

Daniel Jositsch durante la conferenta stampa.
Secondo Daniel Jositsch, "non è uguaglianza escludere qualcuno in partenza", ovvero in questo caso gli uomini. © Keystone / Peter Klaunzer

Nonstante la direzione del Partito socialista abbia deciso di persentare due donne per la successione in governo della consigliera federale dimissionaria Simonetta Sommargua, martedì il consigliere agli Stati zurighese Daniel Jositsch ha annunciato la propria disponibilità: "essere escluso perché uomo è una discrimiazione di genere".

“Il mio obiettivo – ha sostenuto il “senatore” – è essere nominato dal mio gruppo parlamentare quale candidato alla successione di Sommaruga”. Jositsch ha detto di volersi impegnare per fare in modo che non solo le donne ma anche gli uomini possano presentarsi.

Lo zurighese ha detto alla stampa riunita a Berna di essere consapevole dell’importanza della parità di genere per il PS e di condividere la preoccupazione di avere entrambi i generi rappresentati nel Consiglio federale. Tuttavia, ha detto, non è facile raggiungere questo obiettivo in un organismo di sette membri dove il PS ha due rappresentanti.

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Discriminazione di genere

Seguendo la logica della direzione del PS, un cambiamento tra i generi e le regioni non è possibile, ha detto Jositsch. Dopo l’elezione di Simonetta Sommaruga nell’autunno 2010, il PS ha avuto con Micheline Calmy-Rey due rappresentanti femminili in Consiglio federale. “Serve una certa flessibilità”, ha sostenuto.

Jositsch si è opposto fin dall’inizio alla volontà della direzione del Partito socialista di presentare al Parlamento un ticket composto di sole donne definendola “discriminatoria”. Secondo la Costituzione, tutti i generi sono uguali, ha ribadito oggi. “Non è uguaglianza escludere qualcuno in partenza”.

Jositsch ha detto di sentirsi confortato nella sua posizione perché negli ultimi giorni ha ricevuto molti incoraggiamenti dall’interno e dall’esterno del Parlamento. Insomma, “bisogna avere il coraggio di alzarsi, anche se non è così piacevole”.

Verso un “tricket”?

A sostegno di Jositsch va menzionata la proposta del “senatore” socialista Roberto Zanetti (Canton Soletta), che ha proposto un ticket a tre con almeno due donne. “Se dovessi venire eletto in una configurazione del genere dovrei dimostrare di non essere un ostacolo per le donne, ma non credo di esserlo”. “La mia esperienza politica lo dimostra”, ha aggiunto.

Il “senatore” zurighese ha poi criticato l’usanza dei gruppi parlamentari di presentare un cosiddetto ticket di nomi alle elezioni per sostituire un consigliere federale partente, opzione che limita la scelta dei parlamentari. “Ho votato più volte per candidati non ufficiali”, ha dichiarato ricordando che “il ticket non esiste nella Costituzione, né nella legge”.

Jositsch ha poi escluso una “candidatura selvaggia” qualora il partito dovesse includerlo nella procedura di selezione dei papabili. “Se sarò ammesso al gioco, mi atterrò alle regole. In questo caso, se il gruppo parlamentare decidesse di candidare due donne, dovrò accettarlo”, ha affermato.

Il discorso cambia invece qualora “la candidatura alla candidatura” non dovesse venir presa in considerazione. “È una situazione che non potrei accettare”, ha detto Jositsch. Se in una eventualità del genere dovesse venir eletto in governo, lo zurighese afferma di volerne discutere con la direzione del partito e con il gruppo parlamentare.
 

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