Tassare il turismo ‘mordi e fuggi’. Venezia fa scuola
Prende piede anche in Svizzera l'idea di tassare i turisti giornalieri del 'mordi e fuggi', che costano in termini di servizi ma che portano ben poco in termini finanziari alle località turistiche. Sull'esempio di Venezia, diversi comuni della Confederazione stanno pensando a ticket giornalieri. Contrari alla tassa i responsabili del turismo.
Il ticket per limitare il turismo giornaliero di massa, introdotto da Venezia, piace molto anche a diverse amministrazioni comunali elvetiche. Ultimo, in ordine di tempo, il comune bernese di Lauterbrunnen, famoso per i suoi paesaggi, le sue vette maestose – Jungfrau, Mönch ed Eiger -, il trenino che porta alla JungfraujochCollegamento esterno e per la discesa libera di sci del LauberhornCollegamento esterno, una delle più spettacolari del circo bianco.
Confrontato con un’affluenza di visitatori in continua crescita, il comune dell’Oberland bernese sta pensando a introdurre una tassa per i turisti in arrivo. Sulle colonne del quotidiano bernese Der Bund,Collegamento esterno Karl Näpflin, sindaco di Lauterbrunnen ( 2’500 abitanti), spiega che ha istituito un gruppo di lavoro per trovare una soluzione per far fronte agli arrivi in massa che generano problemi sempre più seri. Tra le misure drastiche che il comune potrebbe adottare, c’è anche l’introduzione di una tassa: chiunque arriverà in auto sarà tenuto a pagare un biglietto d’ingresso tra i 5 e i 10 franchi. Gli ospiti che invece hanno prenotato un hotel o un’escursione, oppure ancora che viaggiano con i mezzi pubblici, saranno esentati.
“In generale siamo contratri ai ticket considerato che la nostra missione è quella di promuovere il turismo e non di limitarlo”
Angelo Trotta, direttore Ticino Turismo
Introdurre una tassa d’entrata per certi villaggi o luoghi d’interesse non è però una buona idea secondo Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo: “In generale no, considerato che la nostra missione è quella di promuovere il turismo e non di limitarlo. Ci sono però dei casi in cui tale misura potrebbe essere giustificata, ovvero quando l’over tourism (sovraffollamento turistico, ndr.) mette in pericolo la stessa risorsa”.
È il caso del turismo “mordi e fuggi”. Il dibattito sulla tassa ai turisti è molto sentito in tutto il Canton Berna. Lo scorso anno la capitale federale elvetica, patrimonio UNESCOCollegamento esterno, ha registrato un numero record di un milione di pernottamenti. La zona di Interlaken (a sud di Berna tra i laghi di Thun e Brienz) addirittura due milioni.
La popolazione della regione, pur sempre ospitale, non ne può più. Come scrive il quotidiano bernese, “il turismo di massa prolungato nel tempo sta facendo aumentare la stanchezza tra la popolazione, in quanto mancano le fasi di recupero”. Le lamentele sono in forte aumento sulla scia degli effetti negativi del cosiddetto sovraffollamento turistico: ovvero, prezzi di case e appartamenti alle stelle, traffico soffocante o bidoni di spazzatura stracolmi.
Lauterbrunnen non è l’unico comune che cerca di controllare le ondate di turisti. Il villaggio lacustre di Iseltwald, sempre nell’Oberland bernese, sul lago di Brienz, da un paio di anni soffre di un inaspettato afflusso di fan della serie tv coreana Crash Landing on You. Più che con un pellegrinaggio, soprattutto di coreani, la popolazione ha l’impressione di avere a che fare con un’invasione. Il comune ha così deciso di imporre una tassa di 5 franchi ai visitatori per accedere al famoso pontile dove è stata girata una scena del telefilm e dove oggi i giovani turisti si scattano un selfie in riva al lago. Non mancano altri esempi in tutta la Svizzera.
La Val Verzasca e il Ponte di Lavertezzo
Sulla falsariga di Iseltwald, la valle ticinese della Verzasca, famosa per le sue acque color smeraldo, nell’estate del 2017 è stata letteralmente presa d’assalto dai turisti mordi e fuggi. Il motivo? Il videomaker italiano Marco Capedri, alias Capedit, ha postato su Facebook un video dal titolo emblematico “Maldive di Milano” (o anche le Maldive a un’ora da Milano) che è diventato immediatamente virale sui social media e ripreso in seguito da tutti i media tradizionali.
Il video mostra la sua “scoperta”, il villaggio di Lavertezzo con il suo Ponte romano e il magnifico canyon attraversato da acque cristalline dai riflessi da far invidia alle Maldive. Il filmato ha fatto in breve tempo due milioni e mezzo di visualizzazioni contribuendo a far aumentare esponenzialmente i turisti di giornata. Da allora, soprattutto durante i fine settimana d’estate, la valle è presa d’assalto dai turisti lombardi.
“La nostra Valle – racconta il sindaco di Verzasca Ivo Bordoli – resta sempre una meta molto gettonata. Introdurre una tassa per i turisti giornalieri sarebbe una buona idea. Il problema è capire se una tassa simile sia introducibile. Seguiremo con molto interesse quanto succede a Lauterbrunnen per capire se ci sono le basi legali o semplicemente per capire cosa si deve fare per poter mettere in vigore una misura simile”.
“C’è stato un esempio minimo di over tourism nell’estate del 2021con il turismo interno, a causa delle restrizioni che impedivano i viaggi all’estero”
Angelo Trotta, direttore Ticino Turismo
L’introduzione di un ticket giornaliero non è però un tema all’ordine del giorno in Ticino. “Come Ticino Turismo – racconta il direttore Trotta – non ne abbiamo mai discusso. Da parte nostra possiamo sicuramente avere un ruolo nell’influenzare maggiormente i flussi turistici per evitare picchi in certi periodi dell’anno, proprio come sottolinea Svizzera Turismo nella sua strategia. È inoltre importante, quando i turisti si trovano sul nostro territorio, promuovere un’offerta la più ampia possibile in modo che non si rechino tutti negli stessi posti”.
Il Ticino è e resta una meta gettonata. Ma ancora non soffre in generale di sovraffollamento turistico. “C’è stato un esempio minimo di over tourism nell’estate del 2021 – aggiunge Trotta – con il turismo interno, a causa delle restrizioni che impedivano i viaggi all’estero. Vi sono poi alcune destinazioni, penso in particolare a Lavertezzo che viene presa d’assalto in particolare nei mesi estivi”.
Il problema del turismo di massa nella piccola valle Verzasca è però noto da tempo, ben prima del video virale. Da quando cioè nel 1995 James Bond in “GoldenEye” si lancia dalla diga della Verzasca (alta 220 metri). Immagini spettacolari che hanno fatto il giro del mondo attirando l’attenzione degli appassionati che sono alla ricerca di sensazioni forti. Grazie a questo film, sono aumentati i turisti provenienti un po’ da tutto il mondo (sul posto ci si può lanciare come James Bond con il bungee jumpingCollegamento esterno). Il temerario lancio dell’agente segreto 007 ha poi attirato Red Bull che sempre in Verzasca organizza le arrampicate libereCollegamento esterno lungo la parete della diga pubblicizzate attraverso i loro canali televisivi. Tutte attività che hanno contribuito ad aumentare esponenzialmente i turisti in Valle.
“I nostri turisti di riferimento – aggiunge Bordoli – restano gli svizzero-tedeschi, sempre fedeli alla nostra regione. Ma negli ultimi anni arrivano turisti un po’ da tutto il mondo per i motivi spiegati prima. Vanno poi aggiunti i turisti del fine settimana che arrivano soprattutto della vicina Lombardia. Lo capisco. Siamo facilmente raggiungibili in auto e una volta che arrivano da noi si trovano un paesaggio mozzafiato…”.
“Abbiamo pensato di affidare a un giurista uno studio per capire se sia possibile un contingentamento del traffico che sale in Valle”
Ivo Bordoli, sindaco di Verzasca
Il turismo del fine settimana congestiona letteralmente il traffico. La strada cantonale che serve la valle è stretta e tortuosa. Lungo la strada e nei villaggi non ci sono molti posteggi e la situazione viaria in alcune domeniche è insostenibile. “Dobbiamo pagare noi – spiega Bordoli – la sicurezza privata per gestire il traffico, soprattutto a Lavertezzo, ma anche all’imbocco della Valle a Gordola. La polizia giustamente dice che la gestione del traffico non è di sua competenza. Ecco, se potessimo guadagnare qualcosa da questi turisti di giornata potremmo pagare con maggior agio tutti questi servizi che dobbiamo introdurre per gestire il loro arrivo in massa”.
Per far fronte alle invasioni, soprattutto di auto private, il comune sta cercando soluzioni praticabili. Sempre il sindaco Bordoli: “Abbiamo pensato di affidare a un giurista uno studio per capire se sia possibile un contingentamento del traffico che sale in Valle. Il Canton Ticino ci aiuterebbe in questo studio. Non siamo ancora partiti. Vedremo”.
Come spiega il sindaco di Verzasca, il turismo giornaliero causa al Comune delle grandi spese e le entrate sono davvero minime. “I turisti di giornata spesso si portano il pranzo al sacco e nella regione lasciano ben poco. Però mantenere in ordine i sentieri di montagna e il ‘sentierone’ che segue il fiume, me lo lasci dire un vero gioiello, ci vogliono parecchi soldi”.
Ora il comune potrebbe seguire l’esempio di Iseltwald. Per accedere al Ponte di Lavertezzo, chiamato anche ponte dei salti (perché da qui i turisti si lanciano nel fiume cristallino), il comune sta pensato a un ticket: “Una soluzione, anche veloce da attuare – conclude il sindaco Ivo Bordoli – è quello di introdurre un girello a pagamento per l’accesso al nostro ponte. Anche in questo caso verificheremo dapprima la fattibilità”.
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