Università svizzere pioniere nella formazione delle donne
L'edificio principale dell'Università di Zurigo.
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Le università svizzere sono state pioniere nella promozione delle donne: nel 19esimo secolo, venivano da tutto il mondo per studiare nella Confederazione. Le elvetiche si sono però viste a lungo ostacolate nell'accesso agli alti studi.
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La ricercatrice ginevrina Natalia Tikhonov ha raccontato in un libro l’integrazione delle donne nelle università svizzere come una sorta di avanguardia contraddittoria. Mentre nella seconda metà del 19esimo secolo diversi Paesi hanno creato università per sole donne, la Svizzera ha scelto un’altra via.
Dal 1860, l’ateneo di Zurigo ha accolto le prime studentesse, diventando precursore – assieme alla Sorbona di Parigi – nell’apertura delle porte al sesso femminile. Nel 1867, la russa Nadejda Souslova è stata la prima a ottenere un dottorato in medicina nella città sulla Limmat.
L’università di Berna ha seguito l’esempio zurighese nel 1872. Quella di Ginevra nello stesso anno – che è anche quello di fondazione – ha fatto lo stesso, in seguito a una petizione depositata da madri della città. Hanno poi fatto il passo Losanna, e Neuchâtel, mentre Basilea ha atteso il 1890 e Friburgo il 1905.
Difficile per le svizzere
Le università elvetiche hanno così rapidamente attirato giovani donne di famiglie agiate di Europa e Russia. La Svizzera è divenuta luogo di studi apprezzato all’estero e il numero di studentesse è cresciuto: nel 1906, un quarto degli studenti era donna.
Oltre il 90% di queste erano però straniere. In effetti, la maggioranza delle elvetiche non soddisfaceva i criteri d’ammissione.
Una delle condizioni era quella di aver frequentato il ginnasio, ma le scuole per ragazze nella Confederazione non offrivano tale possibilità. Per essere ammesse agli atenei, le giovani dovevano quindi seguire corsi privati costosi e superare esami d’ammissione. Per questo la quota di svizzere è rimasta a lungo decisamente bassa.
Molte studentesse erano russe. Il movimento femminista di quel Paese si era impegnato nella seconda metà del 19esimo secolo per maggiori possibilità nell’educazione femminile e ginnasi per ragazze erano stati creati.
Allo stesso tempo, all’Università di San Pietroburgo le donne sono state escluse dopo proteste studentesche nel 1863. Molte si sono dunque rivolte alla Svizzera.
Secondo Tikhonov, questa situazione ambigua è proseguita fino ai primi decenni del 20esimo secolo, momento in cui diversi ginnasi elvetici hanno aperto le loro porte alle ragazze.
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