Vademecum elvetico in caso di interruzione di corrente
L’Ufficio federale della protezione della popolazione ritiene che, dopo il rischio pandemia, quello di interruzione di corrente generalizzato sia uno dei pericoli maggiori in Svizzera. E questo lo diceva anche prima della crisi energetica che sta interessando l’Europa e pure la Svizzera.
Diversi sono stati gli avvertimenti di possibili blackout puntuali nel corso del prossimo inverno. Il Consiglio federale per ora si è limitato a dare consigli su come risparmiare energia; enti, comuni e privati hanno già messo in atto o preparato un piano di risparmio. Ma se tutto questo non bastasse, cosa vorrebbe dire affrontare un blackout prolungato?
Priorità: la protezione delle persone
Per l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del paese devono subito essere fissate delle priorità e tra queste vi è la protezione delle persone. Nel vademecum che si può trovare sul webCollegamento esterno viene sottolineato che bisogna anche “minimizzare i danni”. I passi successivi sono molto pratici come mantenere almeno una stanza calda in casa, cercare un modo per far luce, ascoltare la radio per avere informazioni aggiornate e controllare per esempio che nessuno sia rimasto bloccato in ascensore.
Svuotare il frigo dopo sei ore
Ogni casa dovrebbe essere inoltre dotata di un fornello a gas, batterie di ricambio, denaro in contante, candele o torce, alimenti a lunga conservazione e 9 litri di acqua a testa. Per quanto riguarda il frigo, bisogna ricordarsi che deve essere svuotato dopo sei ore dall’interruzione di corrente, mentre il congelatore dopo 24 ore.
Perché avere denaro in contante
Un altro aspetto, che viene sottolineato, è quello di disporre sempre di soldi in contante, siccome se vi fosse un’interruzione prolungata della corrente, i bancomat non funzionerebbero più e così anche i sistemi per il pagamento in negozi e supermercati con carte di credito. Ma non solo, pure le casse verrebbero bloccate.
L’esempio di Zurigo e i semafori spenti
Nell’aprile 2016, il centro di Zurigo ha subito un’interruzione di corrente. Molti negozi sulla Bahnhofstrasse sono rimasti aperti, anche senza illuminazione e per forza di cose, i pagamenti sono stati effettuati solo in contanti. Altro problema che emerso in quella occasione, è la gestione del traffico. I semafori, infatti, si sono spenti e tram e filobus si sono bloccati.
Acqua potabile
In caso di prolungato blackout, su più giorni, anche l’acqua potabile potrebbe scarseggiare (per questo il consiglio di avere in casa sempre delle scorte): infatti, sia l’approvvigionamento idrico sia lo smaltimento delle acque reflue sono ostacolati da prolungate interruzioni di correnti. Se dovesse accadere, la Confederazioni e i cantoni predisporrebbero la distribuzione di cibo ed acqua.
Aziende e documenti cartacei
Anche per le aziendeCollegamento esterno esiste un lungo e dettagliato vademecum su come affrontare una situazione del genere. Tra i consigli menzionati, vi è quello di possedere in forma cartacea documenti, indirizzi, ordini e ricevute, prevedere diversi canali di comunicazione (da testare regolarmente) e predisporre un’illuminazione di emergenza o a batterie per i sistemi di sorveglianza e di allarme.
Swisscom, autonomia di un’ora
In maggio, la Confederazione ha convocato i rappresentanti delle maggiori infrastrutture presenti sul territorio, tra queste Swisscom, FFS e le principali banche. La prima ha informato che se vi fosse un blackout totale, il piano di alimentazione di riserva ha un’autonomia di un’ora, dopo questo lasso di tempo tutte le antenne di cellulari smetterebbero di funzionare. Anche per le Ferrovie, l’autonomia sarebbe di circa 60 minuti, giusto il tempo di riportare i treni in stazione. I centri di calcolo potrebbero essere operativi per tre giorni.
Le infrastrutture strategiche come ospedali, comunicazioni e servizi di sicurezza dispongono di generatori ausiliari che assicurano il funzionamento normale delle attività per alcune ore o giorni.
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