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Varata dal governo la nuova legge sul CO2

Cappa di inquinamento sula città di Friburgo.
Gran parte degli investimenti, vale a dire circa 2,8 miliardi di franchi, è a disposizione per l’adozione di misure di protezione del clima nel settore degli edifici. Keystone / Anthony Anex

Bocciata nel giugno dello scorso anno dalla popolazione, il Consiglio federale presenta la nuova legge sul CO2 che è pronta per essere discussa in parlamento: mantiene gli strumenti che si sono affermati quali la tassa sul CO2, ma rinuncia all'introduzione di ulteriori balzelli, puntando invece su incentivi efficaci integrati con promozioni e investimenti mirati.

L’obiettivo è sempre lo stesso: dimezzare entro il 2030 le emissioni di gas serra rispetto al 1990. Ma stavolta senza nuove tasse, ponendo invece l’accento su incentivi efficaci, integrati con promozioni e investimenti mirati. Si tratta della revisione della legge sul CO2 per il periodo dal 2025 al 2030, il cui messaggio è stato adottato venerdì dal Consiglio federale ed è quindi pronto per i dibattiti parlamentari.

Il progetto di revisione consente alla Confederazione – lo si legge in una nota – di investire tra il 2025 e il 2030 complessivamente circa 4,1 miliardi di franchi nella protezione del clima. Gran parte degli investimenti, vale a dire circa 2,8 miliardi di franchi, è a disposizione per l’adozione di misure di protezione del clima nel settore degli edifici. Inoltre è previsto di sostenere il potenziamento delle reti di teleriscaldamento.

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Nel settore dei trasporti, il progetto prevede lo stanziamento di circa 800 milioni di franchi destinati segnatamente al potenziamento delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, all’acquisto di bus a propulsione elettrica per i trasporti pubblici e alla promozione di collegamenti ferroviari internazionali.

Il progetto pone quindi l’accento in particolare sugli edifici e la mobilità, due settori centrali per la protezione del clima, spiega la Confederazione. Al contempo, rafforza l’approvvigionamento energetico del paese, contribuendo alla riduzione del consumo di petrolio e di gas naturale come pure della dipendenza della Svizzera dalle forniture dall’estero in questo settore.

Vetture piu efficaci e bus meno inquinanti

Sul fronte della mobilità, la revisione della legge prevede che gli importatori di autoveicoli debbano importare vetture più efficienti. Sarà inoltre promossa l’installazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, in modo da dare una spinta all’elettromobilità.

Per quanto concerne i trasporti pubblici, a partire dal 2026 sarà abolito il privilegio fiscale per gli autobus alimentati a diesel. Le maggiori entrate che ne deriveranno saranno così investite in autobus a propulsione elettrica o a idrogeno. Inoltre, la Confederazione promuoverà collegamenti ferroviari internazionali migliori, compresi i treni notturni.

Trasporti aerei con carburante rinnovabile

Nell’ambito del trasporto aereo, la legge sul CO2 revisionata obbliga i fornitori di carburanti per l’aviazione ad aggiungere carburanti rinnovabili al cherosene rifornito in Svizzera, in linea con le disposizioni dell’Unione europea. Al contempo, la Confederazione può sostenere finanziariamente ditte innovative che realizzano impianti pilota per la produzione di carburanti sintetici rinnovabili destinati all’aviazione. Il Consiglio federale vuole così rafforzare la ricerca e l’innovazione in Svizzera.

Diesel e compensazioni

Gli importatori di benzina e diesel devono continuare a compensare parte delle emissioni di CO2 generate da questi carburanti adottando misure climatiche, ora con una quota massima fino al 90 per cento. Gli importatori possono compensare le loro emissioni anche mediante l’adozione di progetti di protezione del clima realizzati all’estero.

Infine, la revisione della legge sul CO2 consentirà di esentare dalla tassa sul CO2 le imprese che, in contropartita, si impegneranno a ridurre le loro emissioni derivanti dalla combustione di olio da riscaldamento e gas e dimostreranno di riuscire ad annullarle sul lungo termine.

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