Controlli biometrici automatizzati, al via i test a Zurigo
Dei dispositivi per il riconoscimento automatico del volto sono in funzione da mercoledì davanti ad otto sportelli per il controllo dei passaporti dell'aeroporto di Zurigo. Il test, della durata di due mesi, si prefigge di ridurre le file d'attesa.
Il nuovo sistema per il “controllo automatizzato dei passaporti” può essere utilizzato dai cittadini svizzeri, dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo che dispongono di un passaporto biometrico ed hanno almeno 18 anni.
Il suo funzionamento è stato mostrato oggi alla stampa dal responsabile del dipartimento cantonale della sicurezza Mario Fehr (PS). Il ministro ginevrino ha posato il suo passaporto biometrico su un vetro, ha atteso che l’apparecchio leggesse il contenuto del chip, si è messo in posa per una fotografia e nel giro di pochi secondi ha potuto oltrepassare il tornello.
Il sistema autorizza il passaggio dopo aver confrontato la fotografia del documento biometrico con le caratteristiche fisiche del passeggero e dopo aver verificato che la persona non sia ricercata dalla polizia.
L’utilizzo degli sportelli automatici è facoltativo e chi lo desidera ha la possibilità di far controllare il suo documento da un agente. Il sistema è gestito dalla polizia cantonale di Zurigo che ha lanciato il progetto pilota in corrispondenza delle vacanze autunnali in Svizzera tedesca.
Con fino a 100’000 passeggeri al giorno, il sistema per il controllo dei passaporti sta arrivando al limite delle capacità, ha dichiarato il capo della polizia cantonale Ueli Zoelly. L’aeroporto di Zurigo è in effetti il luogo che registra il maggior numero di entrate da paesi che non aderiscono a Schengen.
Apparecchi analoghi a quelli introdotti a Zurigo sono già utilizzati in altri aeroporti, come quello di Amsterdam-Schiphol. Anche l’aeroporto di Ginevra intende introdurre i controlli automatizzati.
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