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Votazione sulla responsabilità ambientale, il fossato tra destra e sinistra

cartina con i risultati del voto
Una netta divisione tra sinistra e destra. Keystone-SDA

La votazione del 9 febbraio sulla responsabilità ambientale è stata caratterizzata da una netta divisione tra sinistra e destra.

La maggioranza dell’elettorato rosso-verde ha votato a favore dell’iniziativa sulla responsabilità ambientale. Il testo è stato accolto meno bene dal Centro e chiaramente respinto dalla destra.

In una situazione del genere, l’iniziativa non aveva alcuna possibilità di essere approvata, indica l’analisi VOX sul comportamento degli elettori pubblicata venerdì. Entrambi gli schieramenti sono riusciti a mobilitare quasi lo stesso numero di persone, soprattutto i Verdi e il PLR.

Chi si è opposto al testo ha criticato la sua natura “radicale” e il timore di conseguenze negative per la piazza economica svizzera. Se da un lato molti hanno riconosciuto la necessità di intervenire in favore dell’ambiente, dall’altro hanno prevalso le riflessioni sul costo della vita o sulla limitazione del tenore di vita a cui sono abituati.

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L’iniziativa “Per un’economia responsabile entro i limiti del pianeta (Iniziativa per la responsabilità ambientale)” chiedeva che il consumo di risorse e l’emissione di sostanze inquinanti da parte dell’economia fossero a un livello tale da garantire la conservazione delle basi naturali della vita. La proposta è stata respinta da quasi il 70% degli elettori.

Forte mobilitazione dell’elettorato di destra

La forte mobilitazione di persone “ben radicate a destra”, la maggior parte delle quali ha respinto il progetto, ha contribuito alla bassa percentuale di “sì” a livello federale, spiega VOX. Queste persone hanno partecipato maggiormente al voto. D’altra parte, la mobilitazione è stata bassa al centro dello spettro politico.

La consapevolezza ecologica è stata un altro fattore importante nella decisione degli elettori. Le persone che attribuiscono più importanza alla protezione dell’ambiente rispetto alla prosperità economica hanno votato chiaramente a favore dell’iniziativa, mentre coloro che considerano il benessere economico una priorità l’hanno respinta a grande maggioranza.

Anche la fiducia nelle associazioni ambientaliste e negli attivisti per il clima ha giocato un ruolo importante: chi ha un livello di fiducia molto elevato in questi attori ha accettato chiaramente il testo.

“Impossibile da attuare”

Le ragioni principali del “no” riguardavano l’attuazione dell’iniziativa. Gli elettori contrari al testo hanno sostenuto che fosse “troppo estremo o assolutamente impossibile da attuare”.

Allo stesso modo, un numero relativamente elevato di oppositori temeva conseguenze economiche negative. L’elettorato ha comunque riconosciuto la pressione che grava sull’ambiente, come dimostra il fatto che alcune delle argomentazioni a favore dell’iniziativa hanno ricevuto un indice di gradimento più alto di quelle contrarie.

Sebbene molti elettori che hanno votato “no” ritengano che la distruzione dell’ambiente si stia già manifestando sotto forma di eventi meteorologici estremi e che le grandi imprese dovrebbero assumersi maggiori responsabilità, queste stesse persone, al momento del voto, hanno dato maggior peso allo sviluppo economico e al costo della vita.

Bassa partecipazione

Se paragonata sul lungo termine, l’affluenza al voto è stata bassa (38%). Gli aventi diritto hanno considerato l’iniziativa di “media importanza”.

L’analisi VOX è stata effettuata su un campione di 3’437 persone dall’istituto demoscopico gfs.bern e finanziata dalla Cancelleria federale.

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