WEF, prospettive buie per il pianeta secondo gli esperti
I rischi maggiori sono le guerre e gli eventi meteo estremi.
Keystone-SDA
C'è pessimismo sul futuro immediato del mondo, con tutta una serie di pericoli che incombono sul pianeta, primo fra tutti il grande ritorno dei conflitti armati fra le nazioni e gli eventi meteo estremi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
Keystone-ATS
È un quadro buio quello che emerge dal rapporto globale sui rischi (Global Risk Report 2025) presentato mercoledì in vista del Forum economico mondiale (WEF) di Davos.
Il WEF ha interpellato 900 esperti del mondo accademico, imprenditoriale, governativo, delle organizzazioni internazionali e della società civile sulle possibilità che si verifichino eventi che avrebbero un impatto negativo su una parte significativa dell’economia, della popolazione o delle risorse naturali.
Quanto ne scaturisce non è entusiasmante: sul breve periodo (cioè nello spazio di due anni) il 5% prevede situazioni burrascose, il 31% turbolenze e il 52% instabilità; solo l’11% scommette sulla stabilità e un 1% sulla calma. Se poi lo spazio temporale viene allungato a dieci anni la situazione peggiora ulteriormente: il 17% vede tempesta (cioè l’avverarsi di rischi globali catastrofici), il 45% turbolenze, il 30% instabilità, mentre solo l’8% scommette su condizioni stabili.
Peggiorate le prospettive a corto termine
La visione degli esperti sul corto termine è peggiorata, spiega il WEF, mentre quella sul lungo periodo è rimasta simile alle osservazioni dell’anno scorso. “Essa riflette lo scetticismo degli interrogati sul fatto che gli attuali meccanismi sociali e le istituzioni di governo siano in grado di affrontare e correggere la fragilità generata dai rischi che affrontiamo oggi”.
Quali rischi? Al primo posto, come possibilità citata dal 23% del campione, si trovano le guerre fra stati. Seguono gli eventi meteorologici estremi (14%), le vertenze geopolitiche (8%), la disinformazione (7%), la polarizzazione della società (6%) e l’arretramento economico (5%).
Se però la classifica viene stilata in base alla gravità in testa si trovano – nell’ordine e in relazione ai prossimi due anni – disinformazione, eventi meteo estremi, conflitti fra stati, polarizzazione della società, spionaggio e guerra cibernetica, inquinamento, disuguaglianza e migrazioni. Se poi lo sguardo passa a un decennio balzano al primo posto eventi meteo estremi, nonché perdita di biodiversità e collasso dell’ecosistema.
“Sebbene vi sia una significativa sovrapposizione tra le preoccupazioni ambientali, sociali, economiche e di altro tipo degli ultimi anni è emerso un nuovo rischio principale: il conflitto armato tra stati, che non era considerato un pericolo importante solo due anni fa, è diventato la minaccia materiale più urgente nel 2025”, commentano gli estensori del rapporto di oltre 100 pagine. “Sembra che stiamo vivendo in uno dei momenti più conflittuali dai tempi della Guerra Fredda”.
Erasmus+ costerebbe il triplo a Berna rispetto alla soluzione attuale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Se sarà associata al programma dell'Unione europea Erasmus+ dal 2027, come nelle intenzioni del Consiglio federale, la Svizzera dovrà pagare tre volte di più rispetto a quanto fa per l'attuale soluzione nazionale.
Al via i lavori di ripristino del tunnel del Gran San Bernardo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Al via oggi, per la durata di 3 giorni, le riparazioni dei danni causati dalla valanga caduta giovedì scorso sulla galleria di protezione Les Toules (VS) sulla strada A21 del Gran San Bernardo, tratta da allora chiusa al traffico per l'Italia e viceversa.
Karin Keller-Sutter e Guy Parmelin a Washington per i colloqui di primavera all’FMI
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sono cominciati oggi a Washington, in piena guerra commerciale lanciata dagli Stati Uniti, i consueti colloqui di primavera in seno al Fondo monetario internazionale (FMI) e alla Banca mondiale.
Molte lavoratrici e lavoratori in Svizzera sono insoddisfatti
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'umore dei dipendenti in Svizzera è sempre più cupo. Infatti, secondo un sondaggio condotto dalla società di consulenza Gallup e pubblicato oggi, nel 2024 solo il 45% ha dichiarato di essere soddisfatto e fiducioso del proprio impiego.
Utili di BNS in netto calo, pesano gli investimenti in valute estere
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Banca nazionale svizzera (BNS) ha registrato un netto calo dell'utile nei primi tre mesi del 2025. Il risultato è appesantito dalla performance negativa dei suoi investimenti in valuta estera. Il rialzo del prezzo dell'oro non è bastato a compensare le perdite.
Utile di Tesla in picchiata libera, Elon Musk ridurrà le attività alla Casa Bianca
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nei primi tre mesi dell'anno l'utile di Tesla si è ridotto di oltre il 70% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il WEF indaga sul suo fondatore Klaus Schwab dopo una denuncia anonima
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Forum economico mondiale (WEF) ha aperto un'inchiesta interna nei confronti del suo fondatore, Klaus Schwab, dopo che una lettera anonima ha denunciato la cattiva condotta finanziaria ed etica sua e di sua moglie.
Appello di Novartis all’UE: “I prezzi dei medicinali vanno aumentati”
Questo contenuto è stato pubblicato al
In una lettera aperta pubblicata oggi sul Financial Times, i vertici dei due colossi farmaceutici Novartis e Sanofi chiedono alla Commissione europea di aumentare i prezzi dei medicinali nel Vecchio Continente, adeguandoli a quelli in vigore negli Stati Uniti.
Arrestati nei Grigioni quattro uomini che lanciavano pietre sulle auto in autostrada
Questo contenuto è stato pubblicato al
La polizia grigionese è riuscita rapidamente ad arrestare quattro uomini, di età compresa tra 18 e 23 anni, che nella notte tra Venerdì e Sabato Santi hanno lanciato pietre su automobili da un cavalcavia sull'autostrada A13 in territorio di Trimmis.
Due albanesi arrestati in Ticino con 30 chili di cocaina in auto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le guardie di confine ticinesi hanno fermato la scorsa settimana nel Mendrisiotto un 28enne e un 30enne albanesi che trasportavano a bordo della loro auto 30 chilogrammi di cocaina.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.