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Condannato a 10 anni un eritreo che aggredì una cittadina italiana alla stazione di Zurigo

interno stazione zurigo
L'uomo soffre di schizofrenia e verrà internato in una clinica. Keystone-SDA

Dieci anni di reclusione per un eritreo che nel febbraio del 2023, quando aveva 26 anni, aggredì e ferì gravemente una 55enne italiana alla stazione centrale di Zurigo.

Un cittadino eritreo è stato condannato a 10 anni di reclusione per aver aggredito, ferendola gravemente, una cittadina italiana alla stazione di Zurigo nel 2023. Poiché l’uomo soffre di schizofrenia paranoide, la pena è stata sospesa in favore di una terapia.

Della sentenza emessa mercoledì dal Tribunale distrettuale di Zurigo hanno riferito giovedì sia la Neue Zürcher Zeitung (NZZ) che il Tages-Anzeiger. La corte di prima istanza ha seguito fino in fondo le richieste del Ministero pubblico, che chiedeva una condanna per tentato omicidio intenzionale, tentate lesioni gravi e altri reati. È pure prevista l’espulsione dalla Svizzera per un periodo di 15 anni una volta scontata la pena.

Arrestato sul luogo del delitto, il 28enne si trova attualmente nella sezione chiusa di una clinica psichiatrica, dove rimarrà almeno per i prossimi cinque anni, in attesa che si decida se prorogare la misura della terapia stazionaria.

Aggredita senza un motivo

I fatti risalgono al 12 febbraio 2023, una domenica. Intorno alle 20:00 l’accusato aggredì la donna nella parte sotterranea della stazione, continuando a colpirla con pugni e calci anche quando era stesa a terra priva di sensi. Una brutale aggressione ripresa dalle telecamere di sorveglianza in cui la 55enne ha riportato gravi lesioni alla testa.

I motivi rimangono un mistero. Secondo l’atto d’accusa, il 28enne avrebbe reagito in quel modo quando la donna gli è passata accanto alla fine della scala mobile sfiorando il suo trolley. In aula l’accusato ha detto di non ricordare nulla. Pure ferita, ma in modo meno grave, una ragazza di 16 anni intervenuta in aiuto della vittima.

Schizofrenia e alcool

L’eritreo, che è arrivato in Svizzera all’età di 17 anni ma non è considerato un caso di rigore, ha pure un grosso problema con l’alcol e ha ammesso di avere bevuto molto quella sera, cosa che lo rende aggressivo. Una perizia ha confermato che ha agito in uno stato di scemata imputabilità.

Secondo le sue stesse dichiarazioni, l’imputato stava rientrando quella sera dall’Etiopia, dove aveva vistato la madre assieme a un fratello. Aveva viaggiato in aereo fino a Ginevra e in treno fino a Zurigo, dove i due fratelli si sono separati. Qui il 28enne, che avrebbe dovuto proseguire il viaggio verso il canton Turgovia, ha consumato alcolici.

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