Calano le esportazioni svizzere verso l’Italia
Nel 2024 l’export elvetico verso la Penisola è diminuito del 3,8%. L’Italia ha perso lo scettro di terzo mercato più importante per l’economia svizzera a vantaggio della Slovenia. Le importazioni di prodotti Made in Italy hanno invece raggiunto un livello da record.
È un bilancio in chiaroscuro quello che emerge dalle cifre sul commercio esteroCollegamento esterno pubblicate giovedì dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC).
Dopo il calo osservato nel 2023, le esportazioni sono tornate a salire del 3,2%, facendo registrare un record di 283 miliardi di franchi. Le importazioni si sono invece contratte dell’1,6% a 222 miliardi. La bilancia commerciale si chiude così con un’eccedenza di 61 miliardi, un dato anche questo da primato.
Tuttavia, questo balzo in avanti dell’export è imputabile solo ad alcuni settori, in particolare la chimica-farmaceutica, che ha fatto segnare una progressione del 10% a 149 miliardi, la cifra più alta di sempre. In calo, invece, altri rami trainanti dell’economia elvetica, come si può vedere da questo grafico.
Per quanto concerne i mercati d’esportazione, a farla da padrone sono sempre Stati Uniti e Germania, con rispettivamente 52,6 e 41,7 miliardi. L’export oltreoceano ha fatto registrare un aumento piuttosto consistente, pari a +7,9%, mentre verso il grande vicino del nord il dato ha subito un calo del 2,1%.
La Slovenia scalza dal podio l’Italia
Da diversi anni terzo mercato per l’economia svizzera, l’Italia è stata scavalcata dalla Slovenia. Le esportazioni verso il Paese nel nord dei Balcani sono cresciute nell’arco di un anno di oltre il 68%, attestandosi ad oltre 26 miliardi. La Slovenia è diventata negli ultimi anni un importante centro per la produzione di farmaci, in particolare generici, e le aziende svizzere hanno investito molto. Non sorprende quindi che oltre il 95% dei beni esportati verso Lubiana e dintorni siano prodotti chimici organici (per più di 19 miliardi) o farmaceutici.
L’export verso la Penisola ha invece fatto segnare un calo del 3,8% a 20,3 miliardi. Malgrado questa diminuzione, il dato rimane comunque il terzo più alto dall’inizio del millennio. Salvo alcuni scossoni, come quelli provocati dalla crisi finanziaria del 2008/2009, da quella dello spread nel 2012, che ha avuto ripercussioni anche negli anni seguenti, e dal coronavirus nel 2020, la tendenza è comunque positiva per le aziende svizzere che commerciano con l’Italia, come si evince da questo grafico.
Per quanto concerne i prodotti, come nel caso della Slovenia (e di molti altri Paesi), la Svizzera esporta verso l’Italia prima di tutto prodotti chimici e farmaceutici. Contrariamente al Paese del nord dei Balcani, nel 2024 queste due voci rappresentavano però solo – si fa per dire – poco più della metà del valore dell’export.
Tra i principali beni che trovano sbocco sul mercato italiano vi sono anche combustibili e oli minerali, apparecchi e materiali elettronici, meccanici, pietre e metalli preziosi, strumenti medico-chirurgici, orologi naturalmente, ma anche caffè.
Bilancia commerciale favorevole all’Italia
Mentre l’export elvetico verso l’Italia ha registrato una lieve flessione, il commercio in senso inverso ha fatto registrare un ulteriore aumento nel 2024, toccando la cifra record di 23,7 miliardi di franchi.
L’Italia si conferma così al secondo posto tra i principali fornitori dell’economia rossocrociata, di gran lunga dietro alla Germania (53,8 miliardi), ma davanti ad altri pesi massimi come Cina (17,2), Francia (16,1) o Stati Uniti (14,1). Come per le esportazioni, va inoltre sottolineato il balzo in avanti notevole della Slovenia, che con 17,9 miliardi di beni venduti in Svizzera si situa ormai al terzo posto di questa graduatoria.
È inoltre interessante notare come l’evoluzione del commercio dall’Italia verso la Svizzera sia lo specchio praticamente quasi perfetto degli scambi in senso inverso.
Per quanto concerne i tipi di prodotti, dominano quelli farmaceutici, pietre e metalli preziosi nonché macchine e apparecchi meccanici.
Malgrado lo spostamento della produzione all’estero, l’esportazione di automobili e accessori continua a rappresentare una parte significativa dell’export italiano.
Infine, l’Italia resta il principale fornitore di beni alimentari del mercato elvetico.
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