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Mussolini, dalla revoca della cittadinanza a Salò al dottorato honoris causa di Losanna

Mussolini all'inaugurazione della nuova città Aprilia in Italia il 27 aprile 1936.
Mussolini all'inaugurazione della nuova città Aprilia in Italia il 27 aprile 1936. Keystone-SDA

La revoca della cittadinanza onoraria a Salò richiama da vicino una vicenda che coinvolge Benito Mussolini in Svizzera. Nel 1937 al Duce viene conferito un dottorato honoris causa dall'Università di Losanna. Nonostante nel tempo siano state numerose le richieste di revoca del titolo, l'ateneo, pur riconoscendo il "grave errore", ha deciso di non annullarlo.

Mercoledì scorso (26 febbraio), il consiglio comunale di Salò, in provincia di Brescia, ha approvato la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferitagli oltre un secolo fa, con 12 voti favorevoli, 3 contrari e 1 astenuto.  

Anche se ogni anno si registrano notizie di comuni che annullano il conferimento della cittadinanza onoraria al dittatore fascista (il prossimo dovrebbe essere Brescia), questa decisione assume un significato particolare.  

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Salò e i paesi circostanti del lago di Garda furono infatti il cuore pulsante della Repubblica sociale italiana (RSI), il regime fascista sotto il controllo della Germania nazista, che dominò il nord Italia dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.  

Ancora oggi, l’RSI viene spesso identificata con il nome di “Repubblica di Salò”, e ogni 28 ottobre un gruppo di nostalgici fascisti si riunisce nel ristorante di un albergo di Salò per commemorare l’anniversario della marcia su Roma. 

Cambia la maggioranza, cambiano le decisioni

Fino al 2024, Salò era governata dal centrodestra, che aveva sempre respinto le proposte di revoca della cittadinanza onoraria concessa a Mussolini nel 1924, incluse le mozioni presentate nel 2019 e nel 2020. Il centrodestra definiva le proposte come “strumentali e anacronistiche”.  

Con l’elezione del nuovo sindaco di centrosinistra nel 2024 (autore della mozione del 2020), la proposta è stata nuovamente avanzata e, questa volta, il consiglio comunale di Salò l’ha accolta. Secondo il sindaco Salò ha saputo andare oltre il fascismo, “seguendo il percorso della Liberazione che ha caratterizzato l’Italia intera”. 

La vicenda di Salò richiama in parte quanto accaduto in Svizzera, quando è stata avanzata la richiesta di revoca del dottorato honoris causa conferito a Benito Mussolini nel 1937 dall’Università di Losanna (UNIL). 

L’Università di Losanna e il dottorato honoris causa al Duce

Nel 1937, in occasione del suo 400esimo anniversario, l’Università di Losanna conferisce numerosi dottorati honoris causa. Tra i destinatari, la Scuola di scienze sociali e politiche dell’ateneo propone di attribuire il titolo al capo del Governo italiano, Benito Mussolini. 

Il dottorato a Mussolini
Ecco il dottorato honoris causa conferito a Benito Mussolini dall’Università di Losanna. Nella motivazione si legge: “Per aver concepito e realizzato nella sua patria un’organizzazione sociale che ha arricchito la scienza sociologica e che lascerà una traccia profonda nella storia”. tvsvizzera

Le relazioni di Benito Mussolini con la Svizzera risalgono agli inizi del XX secolo. Nel 1904, Mussolini segue i corsi del sociologo Vilfredo Pareto all’università di Losanna (anche se per un solo semestre). Alla fine dello stesso anno, infatti, grazie a un’amnistia che gli evita la condanna come renitente alla leva, Mussolini torna in Italia. Tra il 1908 e il 1910 il futuro Duce continua a frequentare in modo assiduo la Svizzera.  

Durante gli anni trascorsi nella Confederazione, Mussolini sviluppa importanti legami politici e culturali, in particolare con il Canton Vaud e il suo capoluogo, Losanna. Questi legami non saranno dimenticati dal futuro leader fascista. E viceversa. 

È così che nel giugno del 1936, in occasione dei preparativi per il 400esimo anniversario dell’Università di Losanna, si pensa di coinvolgere anche il capo del Governo italiano.  

Il 13 gennaio 1937, la Commissione universitaria approva la proposta, non senza riserve. Il decano della facoltà di lettere, Georges Bonnard, esprime già allora scetticismo, parlando di una “carta obbligata”. Nonostante il rinvio della decisione, l’8 aprile 1937 una delegazione dell’Università di Losanna consegna il diploma honoris causa a Benito Mussolini. 

Un titolo conferito, si legge nella motivazione, “per aver concepito e realizzato in patria un’organizzazione sociale che ha arricchito la scienza sociologica e che lascerà un segno profondo nella storia”.  

La vicenda torna a far discutere nel dopoguerra, in particolare in occasione di un nuovo anniversario: il 450esimo dell’ateneo. Nel 1987, grazie alle ricerche dello storico autodidatta Claude Cantini negli archivi dell’università, viene ritrovato il certificato del dottorato conferito a Mussolini. Il contributo di Cantini è stato fondamentale nel riportare alla luce il caso. Per lo storico la vicenda non è altro che l’ennesimo esempio della simpatia che il fascismo godeva in molti settori della classe dirigente svizzera. 

Sulla vicenda vi invito a leggere l’articolo del collega Andrea Tognina:

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La lunga ombra del dottor Mussolini

Questo contenuto è stato pubblicato al Nel gennaio 1937, l’università di Losanna conferiva a Benito Mussolini un dottorato honoris causa. Un riconoscimento che continua a far discutere.

Di più La lunga ombra del dottor Mussolini

A seguito della scoperta, diversi gruppi della sinistra vodese lanciano una petizione per chiedere la revoca del dottorato. L’Università si è sempre rifiutata di rivedere la decisione. 

Nuove richieste di revoca sono state avanzate da esponenti dell’emigrazione italiana in Svizzera. Tuttavia, per ora, l’Università di Losanna ha confermato che non intende modificare la sua posizione riguardo al dottorato onorario conferito al leader fascista. 

Gruppo di esperti contrario a una revoca del dottorato

L’università losannese è giunta alla sua decisione seguendo il parere di un gruppo di lavoro istituito dall’ateneo nel 2020. Gli esperti e le esperte, scelti tra ricercatori, storiche e giuristi provenienti da sette facoltà e appoggiati da diverse personalità esterne, hanno lavorato due anni su questo tema controverso. 

Al termine della verifica (il documento, consegnato nel giugno 2022, è di una trentina di pagine), il dottorato honoris causa a Mussolini è stato definito come un “grave errore”. Il gruppo, però, non haraccomandato il ritiro postumo del titolo onorifico del Duce. Questo principalmente perché non esiste una base giuridica per farlo e perché il titolo si è “estinto” con la morte di Mussolini. 

Nonostante questa considerazione inziale, gli esperti e le esperte ritengono che il conferimento del dottorato a Mussolini rappresenti una legittimazione del regime fascista e della sua ideologia, e invitano l’UNIL ad ammettere pubblicamente questo “grave sbaglio” delle autorità universitarie e politiche dell’epoca.  

La revoca del dottorato a Mussolini, insistono, darebbe per contro l’illusione che la decisione presa a suo tempo con piena cognizione di causa potrebbe essere “corretta” oggi. La realtà dei fatti (l’università, in una situazione democratica ha onorato un leader fascista) è indelebile, e lo stesso dicasi per la realtà materiale del diploma”. In breve, la revoca del dottorato darebbe l’illusione di correggere un errore del passato, ma la realtà storica non può essere cancellata. 

All’università di Losanna è in corso (fino al 21 settembre 2025) la mostra “Docteur Mussolini. Un passé sensibleCollegamento esterno” (Dottor Mussolini. Un passato delicato). La mostra ricostruisce i fatti (con documenti d’archivio) che hanno portato al conferimento del dottorato honoris causa a Benito Mussolini.  

La direzione dell’UNIL, in risposta al rapporto, ha riconosciuto che, con il conferimento del titolo a Mussolini, “l’Università di Losanna è venuta meno alla sua missione e ai suoi valori accademici fondati sul rispetto dell’individuo e della libertà di pensiero”. 

Una nuova petizione

Il Comitato ad hoc per la revoca della laurea honoris causa conferita a Mussolini (composto dalle Colonie libere italiane di Losanna, dal Comitato XXV Aprile di Zurigo e dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Ginevra) non demorde e organizza meno di un anno dopo, nel marzo 2023, un convegno dal titolo Dottorato honoris causa conferito a Benito Mussolini: la necessità di una riflessione storica, sempre presso l’Università di Losanna. 

L’obiettivo del convegno era la volontà di aprire un dibattito e riflettere sulle conseguenze di questo titolo onorifico: come riproporlo in prospettiva storica e soprattutto come gestire oggi questo pesante patrimonio. 

Alla fine del convegno viene consegnata una petizione al rappresentante dell’Ateneo losannese, con oltre 1’500 firme raccolte dal Comitato XXV aprile di Zurigo, che chiede nuovamente la revoca del dottorato honoris causa a Benito Mussolini.  

Anche il Parlamento vodese boccia la revoca

L’annosa questione finisce sui banchi del Parlamento del Canton Vaud (le università in Svizzera sono cantonali). È la rappresentante della sinistra radicale Elodie Lopez che fa sua la petizione dell’associazionismo antifascista in Svizzera e avanza la proposta di una nuova regolamentazione per la revoca dei dottorati honoris causa. Il postulato, che giunge in Gran consiglio nell’agosto 2023, viene bocciato con 83 voti contrari, 43 favorevoli e 11 astensioni. 

Mentre tutti i partiti hanno riconosciuto l’errore del conferimento del titolo, quelli di destra e centro hanno sostenuto che non è utile “cancellare” il passato, ma bisogna affrontarlo e fare i conti con esso.  

La sinistra, da parte sua, ha sostenuto senza successo l’idea di “correggere un errore scioccante” e ha ricordato che senza l’approvazione del Governo cantonale dell’epoca, il titolo onorifico non sarebbe stato assegnato al dittatore italiano.  

Attualmente non è previsto che l’Università di Losanna debba ancora confrontarsi con la questione della revoca del titolo al Duce. Almeno fino a quando una nuova iniziativa obbligherà nuovamente l’ateneo ad affrontare il delicato tema.

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