La televisione svizzera per l’Italia

Iperturismo, il tentativo di Firenze di porre un freno a Airbnb & Co.

vista su firenze
Keystone-ATS

Firenze che cerca di porre dei paletti alle locazioni di breve durata, un mercato del lavoro in cui la quota di donne è ancora molto bassa, Sanremo e il futurismo in mostra a Roma: l’Italia sulla stampa svizzera nella nostra rassegna settimanale.

Il divieto delle keybox a Firenze

Anche in Svizzera vi sono regioni che da qualche anno soffrono di iperturismo. Per questo l’esperienza italiana è guardata sempre con interesse a nord delle Alpi. A Lauterbrunnen, località dell’Oberland bernese spesso presa d’assalto da turisti e turiste, l’anno scorso è stata ventilata la possibilità d’introdurre un biglietto d’ingresso, come fatto a Venezia. Ed è proprio di Venezia che parla questa settimana il portale Watson.chCollegamento esterno, che riferisce della decisione delle autorità lagunari di prolungare anche quest’anno l’esperimento. Nel 2025, il periodo in cui si dovrà pagare un biglietto sarà esteso a 54 giorni (al posto dei 29 del 2024) a partire dal 18 aprile.

Ma a destare interesse è soprattutto un’altra decisione, ovvero il divieto promulgato dalle autorità comunali di Firenze dell’uso di keybox da parte delle attività di locazione turistiche di breve durata. In altre parole, chi affitta deve essere fisicamente presente quando i turisti arrivano. “La misura – scrive il BlickCollegamento esterno – ha lo scopo di alleggerire la pressione sul mercato immobiliare per la popolazione residente e potrebbe essere presa a modello in altre città italiane”. Il provvedimento non ha nulla di spettacolare, ma potrebbe rivelarsi “molto efficace”. Chi ha numerosi appartamenti in affitto rischia di essere confrontato con “un incubo logistico”, scrive il giornale.

La Radiotelevisione di lingua tedesca SRFCollegamento esterno è invece un po’ meno convinta da questa misura e parla di un “esercizio alibi”. Dopo la pandemia, l’Italia e altri Paesi mediterranei volano da record di visitatori all’altro e nella Penisola il turismo rappresenta ormai quasi l’11% del prodotto interno lordo. “In questo senso, l’economia italiana è già troppo dipendente dal turismo per poter adottare misure davvero drastiche. Alcuni contano sull’autoregolamentazione, nella speranza che un giorno le persone stesse trovino il Paese troppo affollato e turistico. Ma siamo ancora molto lontani da questo punto”.

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Keystone-SDA

In Italia la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è ancora troppo bassa

L’edizione domenicale della Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno si interessa alla partecipazione femminile al mercato del lavoro in Italia. Recentemente – ricorda il giornale – Giorgia Meloni si è rallegrata per i dati economici del Paese e si è detta orgogliosa soprattutto perché per la prima volta nella storia la quota di donne attive professionalmente ha superato la soglia dei dieci milioni.

“Ma quello che Meloni non dice è che il miglior valore per l’Italia continua a essere il peggiore dell’Unione Europea – prosegue la NZZ am Sonntag. Il tasso di occupazione femminile in Italia è del 53,4%. Per fare un confronto: il valore medio nell’UE è del 66,3%”. Dall’insediamento di Giorgia Meloni nel 2022 sono stati compiuti dei passi in avanti per migliorare la situazione delle donne sul mercato del lavoro, ad esempio con il cosiddetto Bonus Mamme. Tuttavia, la presidente del Consiglio e il suo Governo “non vendono le misure descritte né come investimenti nello sviluppo economico di un Paese ancora molto indebitato, né come misure per una politica del mercato del lavoro più equa tra i sessi”. Vengono invece promosse come “sostegno alle famiglie” e per “aumentare il tasso di natalità”.

Gli esperti concordano sul fatto che il tasso di fertilità è più alto nei Paesi in cui le donne lavorano. “Oltre al fatto di poter accedere al mercato del lavoro, sono necessari servizi che promuovono l’equilibrio tra lavoro e famiglia. Ed è proprio qui che sta il problema principale. L’UE esige che il tasso di bambini assistiti sia di un terzo. L’Italia raggiunge il 28% a livello nazionale. La conseguenza: se non riescono a trovare un posto in una scuola materna o se i costi sono troppo alti, le donne rimangono a casa. Invece di investire nello sviluppo di un’assistenza all’infanzia su larga scala, lo Stato premia la decisione di non lavorare. Le madri che lavorano e che lasciano volontariamente il lavoro nel primo anno di vita del bambino hanno diritto a due anni interi di indennità di disoccupazione, più a lungo del congedo parentale. Questo insegna una cosa alle madri: è meglio stare a casa che lavorare”.

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Keystone-SDA

Fari puntati su Sanremo

In tutta Italia i riflettori sono puntati in questi giorni sul Festival di Sanremo. L’eco della più importante kermesse musicale della Penisola è rimbalzato anche a nord delle Alpi, dove alcuni giornali si interessano della manifestazione. Il gratuito 20 MinutenCollegamento esterno, sempre avido di notizie di costume, si chiede quale sia il significato delle pupille nere di Fedez. “Una frase della sua canzone recita: ‘Dentro i miei occhi guerra dei mondi’. Per illustrarlo, Fedez ha scelto lenti nere come la pece”.

Tra le performance salutate dai giornali elvetici d’Oltralpe, vi sono quelle di Lucio Corsi, che con la sua canzone Volevo essere un duro ha “entusiasmato”, scrive sempre 20 MinutenCollegamento esterno, o di Lucia Balti, che con la sua apparizione sul palco senza parrucca “ha scosso il mondo della moda”, sottolinea il portale nau.chCollegamento esterno.

La Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca SRFCollegamento esterno presenta dal canto suo sei cose da sapere su Sanremo. Chi uscirà vincitore dal “più antico concorso di musica pop in Europa”, potrà partecipare all’Eurovision Song Contest, in programma il prossimo maggio a Basilea, ricorda SRF. Il portale della tv pubblica propone anche un quiz per verificare le conoscenze sul festival. Chi scrive non ne è uscito proprio bene… una risposta corretta su cinque!

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Ap

A Roma una mostra sul futurismo che non convince

La rivista economica Bilan ha spesso uno sguardo attento all’attualità culturale italiana. Questa settimana dedica un approfondimentoCollegamento esterno alla mostra in corso a Roma intitolata Il tempo del futurismo. Un’esposizione giudicata un po’ troppo caotica. “Il percorso non appare né storico, né veramente tematico e certamente non personale. Opere dello stesso artista si possono trovare un po’ ovunque, senza che vi sia un senso. La documentazione d’epoca, lasciata in mostra, non chiarisce nulla”. Nelle ben 26 enormi sale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea sono esposte circa 400 opere, che vanno dal 1909 al 1945. “Troppo è troppo”, sottolinea l’autore dell’articolo Etienne Dumont.

Non tutto è però da buttare, anche se l’esposizione, che voleva essere prima di tutto una grande manifestazione popolare, s’indirizza in fin dei conti soprattutto agli specialisti. “Al di là delle incoerenze, ci sono molte cose da scoprire”, scrive Bilan. “Le meraviglie ci sono davvero, anche se a volte sembrano pepite in una palude. Provenienti per lo più da istituzioni e collezioni private italiane (pochissimi prestiti stranieri), i dipinti storici comprendono magnifici Umberto Boccioni, importanti Gino Severini e splendidi Luigi Russolo”.

La rivista di lingua francese non si occupa però solo di Roma, ma propone ai suoi lettori e alle sue lettrici anche una visita di Palazzo Citterio a MilanoCollegamento esterno, che ha riaperto lo scorso dicembre dopo 52 anni ed è ora un annesso della Pinacoteca di Brera, dedicato al Novecento. Sono esposte opere “magnifiche”, come quelle appartenenti alla collezione di Emilio e Maria Jesi. “Questi pezzi importanti avrebbero richiesto una presentazione accattivante e un’illuminazione adeguata. Purtroppo, non è così”. Il museo – osserva ancora Bilan – rischia inoltre di soffrire della concorrenza del Museo del Novecento in Piazza Duomo. Un’istituzione, quest’ultima, “che non smette di fiorire” e contro la quale “la partita sembra già fin d’ora impari”.

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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