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L’ingegnere dei droni arrestato a Milano e l’asse Losanna-Teheran

drone
L'ingegnere iraniano arrestato in Italia è accusato di aver fornito componenti a Teheran per la costruzione dei droni Shahed tramite una società di comodo in Svizzera. Keystone-SDA

I giornali svizzeri si interrogano sull’operato del Politecnico federale di Losanna nel caso di Mohammed Abedini, l’ingegnere iraniano arrestato alla Malpensa e accusato di aver fornito componenti per i droni prodotti dal suo Paese. Sotto la luce dei riflettori anche la visita di Giorgia Meloni a Donald Trump.

Dopo le festività natalizie torniamo con la nostra rassegna stampa settimanale dedicata ai temi che riguardano l’Italia e che hanno suscitato interesse sui media elvetici.

donna scende da un aereo
Cecilia Sala al suo arrivo a Ciampino. Keystone-SDA

L’intreccio Sala-Abedini

La vicenda dell’arresto in Iran e in seguito della liberazione della giornalista Cecilia Sala trova ampio spazio sui giornali svizzeri. “Un successo per Giorgia Meloni e la diplomazia”, titola la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno, sottolineando come per una volta anche dall’opposizione siano giunte lodi per l’operato del Governo.

Ma il caso suscita interesse soprattutto perché è legato a doppio filo con il fermo a Milano dell’ingegnere iraniano Mohammed Abedini, accusato dagli Stati Uniti di aver fornito a Teheran componenti per l’assemblaggio dei droni Shahed, utilizzati per uccidere dei militari americani in Giordania.

In Svizzera, nel 2019 Abedini ha fondato la società Illumove SA, con sede nel parco dell’innovazione del Politecnico federale di Losanna (EPFL). Secondo un documento della giustizia statunitense, l’ingegnere avrebbe fornito componenti all’Iran attraverso questa società, ricorda il portale Watson.chCollegamento esterno. Inoltre, Abedini lavorava come collaboratore scientifico del laboratorio di analisi sensoriale dell’istituto. “Quale ruolo ha svolto l’EPFL nella fornitura di droni assassini all’Iran?”, titolano i giornali del gruppo TamediaCollegamento esterno. L’articolo non fornisce risposte precise, ma sottolinea una certa nonchalance delle istituzioni universitarie, che non hanno mostrato alcuna diffidenza nei confronti del post-dottorando. Una critica che va però estesa anche all’ente cantonale che si occupa di promuovere l’innovazione, “che ha pure fornito il suo sostegno” alla Illumove, anche se solo sottoforma di consulenza.

I due autori dell’articolo hanno intervistato l’ex responsabile del laboratorio dell’EPFL, dove Abedini ha lavorato. L’ingegnere iraniano era apprezzato per le sue capacità e “se ha utilizzato a scopi militari competenze sviluppate nel nostro istituto, lo ha fatto a nostra insaputa e, naturalmente, senza il nostro sostegno”, sottolinea l’ex responsabile, che ha preferito mantenere l’anonimato.

La vicenda si inserisce anche in un contesto in cui sempre più Paesi occidentali stanno rendendo più severi i criteri di ammissione per studenti e ricercatori provenienti da Stati considerati a rischio o soggetti a sanzioni internazionali, per evitare appunto trasferimenti di tecnologia. Ad esempio, recentemente il Politecnico federale di Zurigo ha adottato un regolamento in questo senso, suscitando numerose critiche nella comunità accademica cinese.

giorgia Meloni e donald Trump
Keystone-SDA

Una visita che fa discutere

La visita lampo di Giorgia Meloni, nonché quelle di Viktor Orban e Javier Milei, a Donald Trump, nella sua residenza di Mar-a-Lago, trova anche una vasta eco sulla stampa rossocrociata. È un po’ come se i leader sovranisti “volessero alimentare le speculazioni secondo cui, dopo l’insediamento di Trump, si formerà un’alleanza internazionale di destra che vuole determinare il mondo”, scrive la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno. Tuttavia, annota il giornale di stampo liberale, le differenze (e le divergenze di interessi) tra questi leader sono comunque troppo grandi per vedere in queste riunioni una sorta di Internazionale della destra. La visita lampo di Giorgia Meloni “va vista per quel che è: un passo per mantenere buoni rapporti con la nuova amministrazione e per salvaguardare gli interessi nazionali, in particolare per ottenere il sostegno nel rilascio della giornalista Cecilia Sala”, sottolinea la NZZ.

Giorgia Meloni e Elon Musk
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Il BlickCollegamento esterno parla dal canto suo della “mossa intelligente della presidente del Consiglio italiano”, che si trova in “pole position per diventare la persona di riferimento europea numero uno di Donald Trump”. Una mossa, scrive il tabloid, partita da lontano, grazie ai legami che Giorgia Meloni ha saputo tessere negli ultimi anni con Elon Musk, considerato da alcuni una sorta di eminenza grigia del nuovo inquilino della Casa Bianca. Il patron di Tesla, X e SpaceX, che secondo Watson.chCollegamento esterno vorrebbe acquistare un castello in Toscana, le ha così “steso il tappeto rosso direttamente fino alla residenza di Trump”.

Il ruolo di intermediario di Elon Musk è però altamente problematico, secondo la HandelszeitungCollegamento esterno. Poco dopo la visita, è infatti stato annunciato un possibile acquisto da parte dell’Italia di un sistema di comunicazione sviluppato da SpaceX, per un valore di oltre 1,5 miliardi di dollari. Un’operazione smentita per il momento da Giorgia Meloni. I dubbi però rimangono. “Musk ha tutto il diritto di esprimersi pubblicamente e di consigliare un politico, scrive la Handelszeitung. È importante, tuttavia, disinnescare i conflitti di interesse tracciando linee di demarcazione chiare. Nel caso di Musk, ci sono forti dubbi che ciò avvenga”.

loghi vodafone e swisscom
Keystone / Michael Buholzer

Swisscom diventa il numero 2 in Italia

L’acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom per 8 miliardi di euro è stata completata a fine anno e l’azienda di telecomunicazioni elvetica diventa così il secondo fornitore in Italia dietro al leader del mercato TIM, rileva il Tages-AnzeigerCollegamento esterno. La nuova controllata italiana di Swisscom, che comprende Vodafone Italia e Fastweb, dovrebbe generare un fatturato di 7,3 miliardi di euro e un Ebitda di 2,4 miliardi. Le due società si completano a vicenda: mentre Fastweb ha una rete a banda larga, Vodafone Italia contribuisce con la sua rete di telefonia mobile.

La fusione – scrive dal canto suo la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno è solo agli inizi e “teoricamente ci sono molte cose che possono andare storte”. Swisscom, però, non è più un apprendista sul mercato italiano, poiché vi opera con successo dal 2007.

Il giornale zurighese tesse anche le lodi dell’amministratore delegato di Swisscom Christoph Aeschlimann, che “è riuscito a portare a termine l’importante acquisizione in Italia in modo sorprendentemente rapido e senza agitare troppo le acque”. Non va infatti dimenticato che l’azionista di maggioranza di Swisscom è la Confederazione e che quindi questo genere di avventure all’estero sono scrutate da vicino dal mondo politico. “Solo l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) ha espresso per un momento preoccupazione, ma si è trattato più di dare un segnale alla propria base elettorale che una vera e propria resistenza”, rileva la NZZ.

palazzo
wikipedia

Un palazzo rimesso a nuovo

Concludiamo la nostra rassegna stampa settimanale con uno sguardo culturale. La rivista BilanCollegamento esterno dedica un articolo a Palazzo Barberini di Roma, che porta la firma degli architetti ticinesi Carlo Maderno e Francesco Borromini. Recentemente restaurato “e sbiancato come da un’igienista dentale”, il palazzo è diventato “il museo romano per eccellenza della pittura del Rinascimento e dell’età barocca”.

Sempre la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno, uno dei pochi giornali d’oltralpe che ha ancora un corrispondente fisso a Roma, ricorda da parte sua il cinquantenario della morte dello scrittore, pittore, medico e politico Carlo Levi. Lo fa partendo da Aliano, il villaggio della Basilicata dove l’autore di Cristo si è fermato a Eboli fu mandato al confino tra il 1935 e il 1936.

“Se Carlo Levi tornasse oggi ad Aliano, si orienterebbe rapidamente. Non è cambiato molto”. Il comune che domina la Val d’Agri si è sì modernizzato, ma non è entrato a far parte di quelle mete turistiche del sud, come Matera, che attirano decine di migliaia di visitatori e visitatrici. “Allo stesso tempo, rimane il luogo principale di un romanzo che può essere considerato la chiave per comprendere i problemi del Sud Italia”.

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