Trenitalia batte FFS, in Svizzera si fa buon viso a cattiva sorte
La notizia che Trenitalia è la miglior compagnia ferroviaria europea, dietro alla svizzera FFS, ha trovato ampia eco questa settimana sui giornali elvetici. Tra i temi italiani che hanno varcato le Alpi, si possono menzionare ancora la fine dell’era Grillo nel Movimento 5 stelle, la morte di un regista, il problema del debito pubblico e… un intramontabile dolce natalizio.
Trenitalia fa meglio delle Ferrovie Federali Svizzere
“Scusate, ma gli italiani sono migliori”: nel suo titolo la rivista BeobachterCollegamento esterno riassume in modo conciso il sentimento di molti svizzeri e svizzere, dopo che lunedì hanno appreso che le tanto decantate Ferrovie Federali Svizzere (FFS) non sono la migliore compagnia del continente. Certo, anche nella Confederazione non mancano le voci critiche nei confronti delle FFS. Ma da qui a privarle del primo posto in Europa è agli occhi di molti un reato di lesa maestà. Soprattutto se la medaglia d’oro nella classifica stilata per la prima volta dalla ong Transport & Environement è stata conferita a Trenitalia, come abbiamo riportato in questo articolo.
Anche alcuni dei miei colleghi e colleghe nel nostro ufficio di Berna hanno spalancato un po’ gli occhi, probabilmente perché lo stereotipo secondo cui Italia fa rima con disorganizzazione è ancora un po’ troppo radicato. “Provate a prendere un Frecciarossa e capirete il perché”, li ha messi a tacere un altro collega.
Seppur scalfito, lo sciovinismo rossocrociato in materia di trasporti pubblici può consolarsi con alcuni dati. “Le FFS funzionano come un orologio”, sottolinea la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno, menzionando il primo posto della compagnia svizzera per quanto concerne la puntualità. E soprattutto, annota il settimanale di stampo conservatore WeltwocheCollegamento esterno, la migliore compagnia europea “di certo non è la Deutsche Bahn”.
Il M5S si separa da Beppe Grillo
La svolta del Movimento Cinque Stelle non è stata sulle prime pagine, ma non è neppure passata inosservata in Svizzera. “Da anni, nel Movimento Cinque Stelle italiano, è in corso una disputa accesa tra il leader del partito Conte e il fondatore Grillo – scrive il Tages-AnzeigerCollegamento esterno. Dopo settimane di caos, ora c’è chiarezza: il partito si separa da Grillo”.
Oltre l’80% delle circa 4’000 persone che hanno partecipato al voto hanno deciso di abolire la figura del garante, ruolo ricoperto fino ad ora dal comico ligure.
L’ex presidente del Consiglio “sta trasformando l’ex movimento di protesta anti-establishment in una forza di sinistra – rileva ancora il giornale zurighese. Grillo, da parte sua, accusa Conte di abbandonare i principi democratici di base del partito”.
La scomparsa di un cineasta che ha saputo “mostrare l’invisibile”
Con Alvaro Bizzarri se ne è andato “il regista che ha dato una voce agli stagionali” e che ha saputo “mostrare l’invisibile”. La notizia della scomparsa del cineasta autodidatta toscano, morto il 5 dicembre a Pistoia all’età di 90 anni, è rimbalzata sulla stampa svizzera. Poco conosciuto in patria, Bizzarri ha lasciato un’impronta importante nella Confederazione, dove era emigrato con il padre a metà degli anni Cinquanta.
A Bienne, dove ha vissuto per gran parte della sua vita, negli anni Settanta inizia a documentare in video la dura realtà dei cosiddetti Gastarbeiter, i lavoratori temporanei, spesso italiani, costretti a vivere in baracche insalubri e alla mercé del loro datore di lavoro. Immagini che sfoceranno nel film-denuncia Lo stagionale, proiettato nel 1973 alle Giornate di Soletta. “Cercava sempre la giustizia, non sopportava di vedere i lavoratori stagionali vivere in condizioni indegne”, ricorda al Journal de Jura e al Bieler Tagblatt un sindacalista che ha condiviso con lui diverse battaglie.
Girato in 8 mm, questo film – osserva in un nostro articolo Frédéric Maire, direttore della Cinemateca Svizzera – “ha fatto il giro del mondo; presentato al Festival del Cinema Libero di Porretta Terme, fu visto da Gian Maria Volontè e dal regista Elio Petri […]. I due sono rimasti entusiasti e hanno pagato l’ingrandimento del film in 35 mm per poterlo proiettare in tutto il Paese”. L’opera di Bizzarri non si limita però a Lo stagionale, rileva il Journal de Jura. Il cineasta toscano “che mostrava l’invisibile” si è interessato anche ad altri marginali: le persone tossicomani, richiedenti l’asilo o ancora quelle malate di AIDS.
Il debito pubblico italiano supera i 3’000 miliardi di euro
La WeltwocheCollegamento esterno si interessa invece al debito pubblico italiano, che per la prima volta ha superato la soglia dei 3’000 miliardi di euro. “È vero che l’Italia negli ultimi tempi ha registrato una situazione economica migliore rispetto alla Germania e alla Francia – si legge sul settimanale di stampo conservatore. Ciò non significa però che l’economia sia fiorente”.
I soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNNR) sono stati “come una manna dal cielo” per l’Italia. Bisognerebbe però riflettere su come si svilupperebbe l’economia della Penisola senza questa pioggia di denaro. In particolare – sottolinea la Weltwoche – tenendo conto del debito pubblico enorme accumulato, per il quale ogni anno il Paese deve rimborsare circa 100 miliardi di interessi, ovvero “circa il 9% della spesa pubblica, quasi tre volte tanto quando l’Italia spende per la difesa”.
La prognosi del settimanale svizzero tedesco, da sempre critico nei confronti di Bruxelles, è tutto fuorché rassicurante: “L’Italia ricorda un paziente malato terminale, tenuto in vita da un numero crescente di tubi e infusioni finanziarie provenienti da Bruxelles, fedele alla ricetta di lunga data di mascherare i problemi con il denaro”.
Sua maestà il panettone
Una settimana fa vi avevamo parlano degli innumerevoli articoli apparsi sulla stampa svizzera dedicati alla gastronomia italiana e anche in questi giorni la cucina tricolore gode di un certo spazio. Con l’avvicinarsi delle feste, ad avere l’onore della cronaca è sua maestà il panettone. La rubrica Bellevue della Neue Zürcher Zeitung ripercorre la storia di questo dolce nato a Milano ed elenca dieci pasticcerie dove acquistarlo, due delle quali in Ticino. Sulla falsariga della NZZ, un articolo del vodese 24Heures ricorda le leggende legate a questo dolce e i segreti per produrre un vero panettone. E naturalmente fornisce qualche dritta su dove acquistarlo a Losanna.
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