L’ultimo scatto di Oliviero Toscani
Il fotografo italiano, scomparso lunedì all’età di 82 anni, è celebrato dalla stampa svizzera, che ricorda anche i forti legami tra Toscani e la Confederazione. I quotidiani elvetici si interessano inoltre alla conclusione dell’acquisizione di ITA Airways da parte di Lufthansa e all’apertura dei vescovi italiani sui seminaristi omosessuali.
La morte di Oliviero Toscani
Con Oliviero Toscani se ne va un provocatore, che spesso “ha superato le linee rosse”, ma che ha rivoluzionato la pubblicità, affrontando temi tabù quali la morte o la sessualità, scrive la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno. Non si trattava però di “provocazione grossolana”: attraverso la fotografia, Toscani ha espresso una “posizione politica, lottando contro la guerra, la discriminazione razziale e le disuguaglianze sociali”. Molte delle immagini iconiche dell’artista italiano erano esposte fino a pochi giorni fa al Museo del design di Zurigo. Una città da dove Toscani aveva spiccato il volo, ricorda ancora la NZZ. Nel 1961, all’età di 19 anni, il futuro fotografo era infatti riuscito a entrare alla Kunstgewerbeschule (Università delle arti) di Zurigo, sebbene non parlasse una parola di tedesco, come aveva ricordato lui stessoCollegamento esterno qualche anno fa durante una delle tante trasmissioni a cui aveva partecipato della Radiotelevisione svizzera RSI.
Dalle colonne della Tribune de Genève e di 24 heuresCollegamento esterno, Chantal Prod’Hom rievoca da parte sua una mostra che aveva organizzato 30 anni fa a Pully per la Fondazione Edelmann, la prima esposizione museale dedicata a Toscani e alla sua opera. Una mostra per la quale si sono dovuti fare i salti mortali, dapprima per convincere il fotografo e in seguito per “l’ambiente elettrico, per non dire polemico, del momento”. Le immagini di Toscani non piacevano a tutti, per usare un eufemismo, e sono state spesso censurate.
“Provocare è basilare”, affermava Toscani in una delle sue ultime interviste, che ci aveva concesso nel settembre scorso. “Ma non è una cattiva parola perché la provocazione può anche portare cose positive come pace, benessere, felicità […]. L’arte deve mettere in discussione sempre tutto non deve compiacersi della sua bellezza. Deve andare contro e deve aiutare a cambiare il tuo punto di vista e le tue idee e deve riuscire a mettere in discussione il tuo credo e le tue sicurezze”.
Le porte dei seminari si aprono per i gay
Il documento La formazione dei presbiteri nelle Chiese in Italia. Orientamenti e norme per i seminari, approvato nel novembre scorso dall’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, sta facendo parlare di sé anche nella Confederazione. Il testoCollegamento esterno, osserva il portale della Chiesa cattolica svizzera cath.chCollegamento esterno, “sarebbe senza dubbio passato inosservato se non fosse stato per una frase in cui si afferma che ‘quando si fa riferimento a tendenze omosessuali, è anche opportuno non ridurre il discernimento solo a tale aspetto, ma, così come per ogni candidato, coglierne il significato nel quadro globale della personalità del giovane’”.
Queste nuove regole, osserva la Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTSCollegamento esterno, “pur sottolineando l’importanza del celibato, aprono le porte dei seminari ai gay, a meno che non facciano dell’omosessualità il loro vessillo, condannandoli di fatto a nascondere il loro orientamento sessuale”.
La Conferenza dei vescovi svizzeri non ha da parte sua commentato la decisione dell’omologa istituzione italiana. Ha tuttavia precisato che la questione dell’omosessualità di un prete non è un tema e non costituisce un criterio di esclusione dall’ordinazione, purché venga rispettato il requisito della castità.
ITA Airways ormai nel gruppo Lufthansa
Anche l’ufficializzazione dell’acquisizione del 41% del capitale di ITA Airways da parte di Lufthansa trova ampio spazio sui quotidiani elvetici. Non da ultimo anche perché la compagnia tedesca è proprietaria dell’elvetica Swiss. Il Tages-AnzeigerCollegamento esterno ricorda che il primo aereo dell’aviolinea di Stato italiana decollava quasi 80 anni fa, nel 1947.
Il giornale zurighese sottolinea in particolare l’eleganza di cui per decenni ha saputo dare sfoggio Alitalia: “I piloti e le hostess erano un vero spettacolo, le loro uniformi erano un’attrazione, come potrebbe essere altrimenti nella patria della moda. L’assistenza a bordo era fantastica e naturalmente non poteva mancare la pasta fresca. Gina Lollobrigida e Sophia Loren posavano sulla passerella e quando il Papa volava nel mondo, lo faceva sempre su un aereo Alitalia”. Come per Swissair, fallita nel 2001, anche per Alitalia i tempi d’oro sono finiti da un pezzo. “Negli anni Novanta il mito si è sbiadito – prosegue il Tages-Anzeiger. La dura realtà economica si è fatta viepiù evidente e Alitalia è diventata un simbolo di fallimento”.
Tornando ai giorni nostri, la LuzernerZeitungCollegamento esterno si pone la domanda su quali potrebbero essere le conseguenze per Swiss dell’entrata di ITA Airways nel gruppo Lufthansa. “L’Italia è da sempre un mercato chiave per la compagnia aerea Swiss”, osserva il giornale lucernese, ricordando che i voli a lungo raggio operati da Swiss da Zurigo sono utilizzati anche da passeggeri provenienti dall’Italia. Al momento, però, è ancora presto per valutare le ricadute. “È possibile che alcuni voli da e per l’Italia non saranno più operati da Swiss, ma da ITA Airways. La compagnia aerea svizzera sarebbe però colpita più duramente se l’aviolinea italiana espandesse la propria offerta di voli a lungo raggio e aumentasse la concorrenza con Swiss all’interno della famiglia Lufthansa. Ma è anche possibile che accada il contrario”.
Una partenza controversa
Mancano poco meno di quattro mesi alla partenza del Giro d’Italia, ma la presentazione del percorso all’inizio di questa settimana ha suscitato interessa anche in Svizzera. In particolare la Grande Partenza da Durazzo, che secondo il quotidiano Le TempsCollegamento esterno ha soprattutto una portata politica, più che sportiva.
La scelta di svolgere le prime tre tappe in Albania può sembrare sorprendente, poiché anche gli organizzatori ammettono che il Paese dei Balcani non ha una grande tradizione ciclistica. “È, invece, un Paese che ha appena firmato un accordo con il Governo Meloni per costruire e gestire centri di detenzione”, ricorda Le Temps. “Il Giro è un’occasione per suggellare i legami d’amicizia tra i due Paesi”
“Creato nel 1909, il Giro d’Italia ha sempre composto i suoi itinerari in funzione del potere centrale. Sotto Mussolini, visitava i luoghi sacri del fascismo – come il Terminillo, stazione sciistica preferita dal Duce – rileva ancora il quotidiano della Svizzera francese. Ai tempi della Democrazia cristiana, il plotone veniva spesso benedetto dal Papa in Vaticano. Negli anni ’90 il Giro ha affidato la sua direzione pubblicitaria e persino la sua trasmissione televisiva all’impero audiovisivo di Silvio Berlusconi. Mancava ancora la pagina sulla sua collaborazione con l’estrema destra che governa il Paese dall’ottobre 2022. È cosa fatta”.
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