Salò si dissocia da Mussolini
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La figura del Duce nell'Italia di oggi, nuove scoperte a Pompei, corsa al consolato e la morte dell'inventore della Nutella: la nostra carrellata di temi italiani che suscitano interesse nella Confederazione.
Molti giornali svizzeri hanno ripreso questa settimana la notizia della revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini da parte del Comune di Salò, “capitale” della Repubblica Sociale Italiana negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale. “Era ancora cittadino onorario, ora Salò toglie il titolo a Mussolini. A quasi 80 anni dalla morte di Benito Mussolini, la città italiana di Salò sul lago di Garda ha revocato la cittadinanza onoraria al dittatore fascista” titola il portale watson.chCollegamento esterno che, dando la notizia, ripercorre brevemente la vita del dittatore italiano.
Il sito di informazione nau.chCollegamento esterno ricorda poi che non ci sono cifre esatte su quanti comuni italiani abbiano ancora Mussolini come cittadino onorario. “Prima di Salò, negli ultimi anni anche altre città avevano deciso per la revoca”.
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Tuttavia – ricorda il giornale online – il ricordo del Duce è vivo: “il saluto fascista, attualmente proibito, viene mostrato più volte durante le manifestazioni, anche in strada e spesso negli stadi di calcio. In Italia, dall’autunno del 2022 governa una coalizione di tre partiti di destra e conservatori. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto parte in passato di un’organizzazione giovanile post-fascista e nel suo partito Fratelli d’Italia ci sono ancora molti sostenitori di Mussolini. Il presidente del Senato italiano, Ignazio La Russa (anch’egli di Fratelli d’Italia), ha una statua del dittatore nel suo salotto”.
A far discutere non è però solo la cittadinanza onoraria del Duce. Da anni si dibatte infatti – e verosimilmente si continuerà a farlo – anche sulla laurea honoris causa conferitagli nel 1937 dall’Università di Losanna (ne avevamo parlato qui).
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Pompei, un successo crescente
Sempre watson.chCollegamento esterno riferisce del grande affresco “su cui scorre vino” appena scoperto a Pompei nella sala dei banchetti costruita in onore del dio del vino Dioniso. “Nel centro della città dell’Italia meridionale, colpita dalla devastante eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., gli archeologi hanno scoperto una sala per banchetti con un enorme affresco ben conservato”, si legge sul giornale online. Oltre a descrivere danzatori, danzatrici, cacciatori selvaggi con le loro prede, suonatori di flauto e molte altre figure che compongono l’opera, il portale ricorda come, a Pompei, le archeologhe e gli archeologi s’imbattano frequentemente in reperti spettacolari ancora sconosciuti.
Watson.ch rammenta che la città campana di epoca romana è stata ricoperta da lava, cenere e fango nel 79 d.C., in seguito a numerose eruzioni vulcaniche e sottolinea anche che la guida dell’archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico, stia facendo vivere al sito anni di grandi successi scientifici e turistici.
Con oltre quattro milioni di visitatori all’anno, Pompei è oggi una delle attrazioni più popolari d’Italia, si nota nell’articolo.
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Boom di richieste per il consolato italiano provvisorio di Lucerna
Un articolo della Luzerner ZeitungCollegamento esterno del 27 febbraio racconta l’avventura delle cittadine e dei cittadini italiani della Svizzera centrale che vogliono rinnovare il passaporto. Questo perché il consolato di Lucerna è chiuso da tempo e quello più vicino è a Zurigo. In quest’ultimo, però, “scadenze lunghe, telefonate senza risposta e agende piene di appuntamenti fanno parte della quotidianità”, si legge nell’approfondimento.
All’inizio dello scorso anno, l’ambasciatore italiano in Svizzera, Gian Lorenzo Cornado, intervistato dal quotidiano 20 MinutenCollegamento esterno, si era già scusato per le difficoltà dei servizi consolari. All’origine dei ritardi frequenti, la carenza di personale: un dipendente era responsabile mediamente di 7’000 casi.
Per non sovraccaricare le sedi consolari, si legge sul foglio lucernese, i funzionari di Zurigo si recano diverse volte al mese a San Gallo, Coira e a Lucerna per offrire i propri servizi. Dallo scorso dicembre, esiste quindi mini consolato a Littau, a cinque chilometri dal centro di Lucerna. L’interesse è stato subito sorprendente, raccontano alcuni funzionari: il telefono squilla 24 ore su 24.
Da allora, i viaggi dell’impiegato del console Sandro Lombardi, da Zurigo a Littau, sono aumentati a due volte al mese. Un ulteriore appuntamento mensile è dedicato unicamente ai passaporti e ne vengono trattati fino a 25 in un giorno. “Gli appuntamenti sono già al completo fino alla fine di aprile, e anche maggio sarà presto pieno”, si legge. Arrivano cittadine e cittadini anche dai cantoni Svitto, Uri, Nidvaldo e Obvaldo.
Proprio di recente, racconta il console Nicola Colatrella, ha chiamato un uomo che doveva intraprendere un viaggio il giorno dopo. Ma il suo passaporto era scaduto. Grazie agli sforzi del consolato, l’uomo è riuscito a partire in tempo. “Preferisco comunque che le persone rispettino gli orari d’ufficio”, ha aggiunto ridendo.
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Francesco Rivella, l’uomo che inventò la Nutella
La Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno ricorda in un articolo Francesco Rivella, il chimico alimentare italiano che ha contribuito a rendere la Nutella e l’azienda dolciaria Ferrero un marchio globale. Rivella è morto recentemente all’età di 97 anni. “Francesco Rivella è rimasto fedele per tutta la vita al suo luogo natale e ha sempre lavorato per la stessa azienda. La sua casa era il Piemonte e il suo datore di lavoro era l’azienda dolciaria Ferrero di Alba”, scrive il foglio zurighese.
“Insieme all’allora presidente dell’azienda Michele Ferrero, sviluppò la composizione della crema spalmabile alle nocciole”, si legge invece sul Tages-AnzeigerCollegamento esterno. “Il primo bicchiere con questo nome uscì dalla catena di montaggio nel 1964. Divenne un successo mondiale”. Oggi la Ferrero è un’azienda con un fatturato annuo di oltre 18 miliardi di euro (equivalenti a quasi 17 miliardi di franchi svizzeri) e vende i suoi prodotti in quasi tutti i Paesi del mondo, Svizzera compresa, ricorda ancora il giornale. Sono circa 500’000 le tonnellate di Nutella prodotte annualmente.
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