Sicurezza, arrivano le bodycam sui treni regionali italiani
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Dopo una fase sperimentale in Emilia-Romagna, la misura – che in Svizzera è in vigore dal settembre 2024 – viene ora estesa al personale ferroviario di Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Puglia e presto arriverà anche nel resto del Paese.
A pochi mesi dalla loro introduzione in Svizzera da parte della Polizia ferroviaria, anche l’Italia ha annunciato che inizierà a dotare i propri addetti alla sicurezza di bodycam allo scopo di disincentivare le aggressioni sui treni.
A partire da marzo 2024, dopo il via liberaCollegamento esterno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’azienda italiana Ferrovie dello Stato (FS) aveva già dato inizio a una fase sperimentale in Emilia-Romagna. Una trentina di capitreno si sono messi volontariamente a disposizione per indossare piccole videocamere con le quali poter riprendere quanto accade di fronte a loro.
Entro la fine di marzo, questa possibilità verrà progressivamente estesa al personale della sicurezza di FS attivo sui treni regionali di altre cinque regioni: Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Puglia. Durante questa seconda fase, gli addetti di FS Security – muniti di telecamerine – accompagneranno le e i capitreno nei loro compiti.
Dalla seconda metà del 2025, saranno gli stessi capitreno ad indossarle sulle proprie divise e la pratica verrà inoltre allargata alle altre regioni d’Italia.
Nel 2024, le denunce per aggressione al personale ferroviario in Italia sono state 381, in calo rispetto al 2023 quando erano state 427. A riferirlo è un report di FS Security. A gennaio del 2025 sono diminuite ulteriormente del 47% rispetto a gennaio 2024.
Una volta indossata, si legge nella nota del Ministero italiano, “la piccola videocamera sarà sempre accesa, ma non in modalità di registrazione. Sarà chi le indossa a decidere se e quando attivarla. Ad esempio, in caso di minaccia, di aggressione o di comportamenti violenti. Uno strumento, adottato in accordo con i sindacati, che risponderà a precise prescrizioni a tutela della privacy dei viaggiatori e che si aggiunge ad altre misure di sicurezza, come ad esempio il team di vigilantes di FS Security”.
Non solo videosorveglianza
Lo scopo di questi strumenti, oltre a documentare eventuali alterchi, minacce o aggressioni, è anche quello di deterrente di atti violenti nei confronti del personale ferroviario. Ma non ci si affiderà unicamente alle bodycam.
“Tutti i nuovi treni regionali sono dotati di telecamere e di un sistema di videosorveglianza live: in caso di necessità il capotreno può contattare direttamente, attraverso un numero dedicato, la Polizia ferroviaria per la richiesta di intervento immediato”, scrive ancora il Ministero dei trasporti.
Ferrovie dello Stato riferisce però anche di altre iniziative in termini di sicurezza. Verranno introdotte “nuove soluzioni tecnologiche, anche con l’uso dell’intelligenza artificiale”, che serviranno ad attivare l’allarme in caso di situazioni critiche.
Le immagini registrate dai dispositivi indossabili, precisa inoltre TrenitaliaCollegamento esterno, saranno conservate per un periodo massimo di sette giorni dalla rilevazione. Trascorsa la settimana, i filmati verranno automaticamente cancellati, fatta eccezione per eventuali richieste contrarie da parte dell’autorità giudiziaria o di polizia. Le forze dell’ordine e il personale autorizzato di FS sono anche gli unici a poter visionare le immagini registrate.
Da qualche mese anche in Svizzera
Dal mese di settembre 2024, anche parte del personale della polizia dei trasporti elvetica è dotato di una telecamera portatile. Nel giustificare questa misura, le Ferrovie Federali svizzere (FFS) hanno annoveratoCollegamento esterno un aumento delle aggressioni nei confronti dei e delle dipendenti, ma anche di chi viaggia. Non sono tuttavia stati forniti dati precisi.
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“I sondaggi periodici sulla soddisfazione della clientela mostrano che la sensazione di sicurezza è più elevata nelle aree della ferrovia rispetto ad altri spazi pubblici”, riferiscono le FFS. “La situazione generale della sicurezza sui treni e nelle stazioni ferroviarie è stabile in tutta la Svizzera. Tuttavia, ciò che accade nella società non resta confinato fuori da stazioni ferroviarie e treni”.
Sono in totale un centinaio i dispositivi acquistati per essere utilizzati sui treni elvetici da 200 agenti. Ogni squadra in servizio avrà quindi almeno una bodycam a disposizione.
La questione legata alla privacy
Così come avviene sui treni regionali italiani, anche nella Confederazione è il personale che, manualmente, attiva l’apparecchio con un’operazione visibile a chi sta di fronte. “Se la situazione lo consente, l’attivazione della bodycam viene comunicata verbalmente. Quando la registrazione è in corso, le spie rosse presenti sulla parte anteriore del dispositivo lampeggiano e viene emesso un segnale acustico”, precisano le FFS. Anche le persone che vengono controllate possono richiedere l’attivazione della bodycam.
I dati video registrati vengono archiviati su server dell’azienda e l’accesso è riservato al personale specializzato della Polizia ferroviaria. Non è possibile per gli e le agenti modificare o cancellare manualmente le registrazioni.
A differenza dell’Italia, dove i dati possono essere consultati per soli sette giorni, in Svizzera, salvo richieste di conservazione da parte delle autorità inquirenti, vengono cancellati dopo 100 giorni.
Una sorveglianza già presente
La video sorveglianza non è tuttavia una novità nelle stazioni e nei treni della Svizzera. Sono infatti circa 2’400 le telecamere già in funzione negli stabili gestiti dalle FFS e oltre 22’000 di questi apparecchi sono invece installati nelle carrozze dei treni.
Le 100 bodycam distribuite negli scorsi mesi alle e agli agenti non vanno quindi a coprire ambiti finora privi di vigilanza. Permettono piuttosto di avere una visione più chiara in merito a specifici episodi.
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