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Una petizione chiede treni notturni dalla Svizzera per Roma

persona sdraiata nella cuccetta di un treno
Negli ultimi anni i treni notturni hanno registrato un successo crescente, ma restano poco redditizi per le aziende ferroviarie. Keystone / Christian Beutler

Le Ferrovie Federali Svizzere devono reintrodurre treni notturni verso Roma e Barcellona. È quanto chiede una petizione dell’associazione ambientalista actif-trafiC.

L’annuncio a inizio marzo che le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) vogliono dare la priorità ai collegamenti diurni verso Roma e Barcellona e abbandonare il progetto di treni notturni non è proprio andata giù all’associazione actif-trafiC, che milita per lo sviluppo di una mobilità sostenibile.

La petizioneCollegamento esterno, che ha raccolto finora oltre 15’000 firme, chiede alle FFS “di mantenere le sue promesse” e di acquistare al più presto materiale rotabile per queste linee, “in modo che i treni notturni possano circolare entro tempi ragionevoli”.

“Il potenziale delle linee ferroviarie notturne verso Roma e Barcellona rimane notevole”, afferma Franziska RyserCollegamento esterno, copresidente dell’associazione e consigliera nazionale sangallese dei Verdi.

Actif-trafiC sottolinea che il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei gas a effetto serra passa anche dal trasferimento del traffico dall’aereo al treno e i collegamenti notturni rappresentano in tal senso un’opzione interessante.

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Un sistema di trasporto tornato in auge

Dopo un periodo in cui i treni notturni sono stati soppressi uno dietro l’altro, negli ultimi anni questo modo di viaggiare è tornato in auge e molte compagnie ferroviarie in Europa hanno ripristinato dei collegamenti. Dalla Svizzera oggi ci si può recare, ad esempio, a Berlino, Budapest, Amsterdam o Zagabria. Prossimamente dovrebbe entrare in funzione una linea tra Zurigo e Copenaghen/Malmö, “una bella notizia”, rileva actif-TrafiC. I 12 collegamenti notturni non sono gestiti direttamente dalle FFS, ma sono frutto di un partenariato con la compagnia austriaca ÖBB per i treni Nightjet e con le compagnie ceca, ungherese e croata per i treni EuroNight.

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La compagnia austriaca ÖBB è tra quelle in Europa che ha puntato di più sui treni notturni. Keystone / Leandre Duggan

L’offerta registra un certo successo: nel 2023 sui circa 12,3 milioni di passeggeri che contava il traffico internazionale da e per la Svizzera, 600’000 avevano optato per un treno notturno.

Le FFS hanno manifestato a più riprese la volontà di potenziare l’offerta e il nuovo collegamento verso la capitale danese e la città svedese ne sono una prova. E fino a poco tempo fa, la compagnia ferroviaria elvetica aveva appunto in progetto di introdurre un treno notturno da Zurigo a Roma via Domodossola. Una linea che nelle intenzioni avrebbe potuto essere estesa fino a Napoli.

Treni non redditizi

Nel frattempo, però, un granello di polvere – o meglio un grosso sasso – ha fatto inceppare il meccanismo.

Da un punto di vista economico, i treni notturni non sono redditizi. Il numero di passeggeri è inferiore rispetto a quello di un treno diurno. Ci vuole più personale e la maggior parte delle volte è possibile vendere un solo biglietto per convoglio e per notte, mentre quelli diurni sono utilizzati da più passeggeri su tratte diverse. Inoltre, mentre i treni diurni sono operativi per 18 ore al giorno, quelli notturni restano più a lungo “improduttivi”.

cameriere su un treno
Sui treni notturni vi è maggiore bisogno di personale rispetto a quelli diurni. Keystone / Christian Beutler

Le FFS – secondo quanto dichiarato dal suo portavoce Frédéric Revaz al giornale Le CourrierCollegamento esterno– compensano queste perdite con le entrate registrate grazie agli altri treni del traffico internazionale.

Detto altrimenti, questi collegamenti per essere interessanti economicamente hanno bisogno di sovvenzioni. La stessa compagnia austriaca ÖBB, pioniera in Europa per quanto concerne i treni notturni, usufruisce di un sostegno statale importante sulle tratte nazionali.

Mancano sovvenzioni

In Svizzera, per ora, sono proprio queste sovvenzioni a mancare. La Legge sul CO2, approvata dal Parlamento ed entrata in vigore il primo gennaio 2025, prevedeva aiuti finanziari per un importo massimo di 30 milioni di franchi all’anno per i treni notturni.

Il Governo ha però deciso di mettere queste sovvenzioni in ‘stand-by’. Il pacchetto di risparmioCollegamento esterno da oltre sei miliardi di franchi per il biennio 2027-2028 presentato a settembre dal Consiglio federale (e che si trova attualmente in procedura di consultazione) prevede infatti di rinunciare alla promozione del traffico transfrontaliero passeggeri su rotaia. Se approvato dal Parlamento, le sovvenzioni ai treni notturni verrebbero così a cadere.

Rispondendo a due interpellanze dei consiglieri nazionali ecologisti Michael TöngiCollegamento esterno e Aline TredeCollegamento esterno, il Governo ha indicato di non ritenere “opportuno erogare i nuovi contributi solo per uno o due anni e poi sospenderli nuovamente”, nel caso in cui il Parlamento dovesse accettare il pacchetto di sgravi. Contributi – ha precisato – che non sono previsti per essere permanenti, ma solo temporanei per finanziare l’avviamento.

“Le FFS – proseguiva la risposta – stanno progettando già da anni l’introduzione di treni notturni, indipendentemente dalla legge sul CO2. Il Consiglio federale si aspetta che le FFS proseguano con questi piani”.

Le FFS non sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda: “Queste linee non sono redditizie, poiché i treni viaggiano solo una volta al giorno e richiedono molta manutenzione e personale. Quindi, è fondamentale assicurarsi di avere i fondi necessari per lanciare questi due progetti”, ha ribadito Frédéric Revaz, intervistato dalla Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTSCollegamento esterno. Il treno notturno per Roma può attendere.

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