Ricorrono 150 anni dalla morte di uno dei maggiori protagonisti della storia e della cultura dell'800. Nato a Milano nel 1801, Carlo Cattaneo si trasferì in Ticino nel 1848 e vi rimase fino alla sua scomparsa, nel 1869. Dagli archivi della Radiotelevisione svizzera, vi proponiamo un documentario sceneggiato che ne tratteggia la storia e l'eredità.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/ri con RSI (Teche, Il Regionale del 08.11.01 ed Eldorado del 12.11.01)
Filosofo, politico, linguista e scrittore, Cattaneo è considerato l’iniziatore della corrente di pensiero federalista in Italia. Dopo l’infelice epilogo delle Cinque giornate di Milano, che videro il ritorno degli austriaci in Lombardia, si stabilì con la moglie a Castagnola, nei pressi di Lugano.
Così, passò gli ultimi vent’anni della sua vita in un Paese che incarnava il sistema politico di cui era fautore e al contempo poté -come altri esponenti del Risorgimento italiano- continuare la sua militanza intellettuale da un esilio volontario in una terra straniera, ma di lingua italiana.
Carlo Cattaneo, tra il 1849 e il 1869, ebbe un ruolo importante nella vita politica, sociale ed economica dello stesso Canton Ticino. Fu ispiratore di un progetto di riforma degli studi, che diede vita al Liceo di Lugano, e promotore di iniziative economiche come la bonifica del piano di Magadino. In politica, parteggiò per il Partito radicale.
Morì nella sua dimora di Castagnola, che oggi è sede dell’Archivio storico della Città di Lugano, nella notte del 6 febbraio 1869.
Dagli archivi della RSI, vi riproponiamo Carlo Cattaneo: il contemporaneo dei posteri, trasmesso originariamente il 12 novembre del 2001 (nell’anno del bicentenario dalla nascita).
È un documentario sceneggiato di Mirto Storni che si propone di tratteggiare la complessa e poliedrica personalità dell’intellettuale e politico lombardo. Sullo sfondo, il Risorgimento italiano e i suoi intensi rapporti con la realtà ticinese della seconda metà dell’Ottocento.
Con il contributo degli storici Arturo Colombo, Franco Della Peruta, Silvano Gilardoni, Raffaello Ceschi.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
3, 2, 1… Giochi senza frontiere
Questo contenuto è stato pubblicato al
Una competizione a squadre per nazioni che girò l'Europa fino alla fine del millennio. Ma soprattutto uno spettacolo tv di enorme successo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Attiva a Chiasso, era indispensabile agli scambi commerciali sull'asse ferroviario tra sud e centro Europa prima della diffusione dei vagoni frigo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Verrebbe da scrivere: “così, nel 1967, nacque la TV a colori in lingua italiana” (la RAI abbandonò il bianco e nero quasi 10 anni dopo). Se non fosse che in questo varietà, di parlato e quindi di lingua, non ce n’è. ‘Let’s go’ è un programma di canzoni, introdotto da una sigla montata in stile…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Quando Leandro Manfrini gira questo servizio nel 1968, le peschiere (qui termine in uso per pescaie) sono ormai abbandonate. Il fiume risulta profondamente cambiato dai lavori di arginatura e la cronaca dell’ultima nottata pescosa ha almeno dieci anni. Già, nottata. Le anguille venivano catturate durante la migrazione dal lago al mare, quando durante la maturità sessuale…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sono passati pressapoco quindici anni, da quando l’ultimo camion di vendita Migros ha concluso il suo giro. Per il gigante della distribuzione, questi veicoli -delle dimensioni di un autobus, con l’entrata in coda e la cassa al posto di guida- avevano ormai un ruolo marginale. I camion furono però all’origine della grande azienda (oggi cooperativa) nel…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Oggi, tra gli eventi dedicati alle invenzioni e al mercato delle licenze, quello svizzero è considerato il più importante al mondo. È frequentato da industriali e finanziatori, e patrocinato -oltre che dalle autorità comunali, cantonali e federali- dall’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (WIPO). Nel 1979, tuttavia, era ancora una giovane manifestazione: non era facile capire…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Perché “raggiri”? Beh, perché la pubblicità è piena di sostituzioni. Nulla è venduto per quel che è, ma perché evoca qualcos’altro. Come l’autoradio promossa con l’immagine di un direttore d’orchestra in piedi su una Mercedes, quando magari sarà montata su una Cinquecento e suonerà canzonette. Miti di esclusività e di ricchezza che raggiungono il loro apice nella ‘réclame’…
Questo contenuto è stato pubblicato al
“In tutto il mondo è la stessa scena”, dice il filmato, che comincia mostrando il traffico stradale, gli operai impegnati su macchine che portano prosperità ma impongono un ritmo serrato, un uomo d’affari sempre in corsa tra una seduta e l’altra. Una vita moderna nella quale, tutto sommato, si guadagna bene. Ma è un benessere…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il 20 agosto del 1939, c’erano 5 mila persone ad attenderlo a Malvaglia. Romaneschi indossò quella che oggi chiameremmo tuta alare. Un dispositivo che aveva sviluppato con un amico -come lui ticinese residente in Francia- e che definì “ali meccaniche”. Sganciatosi dalla cabina della locale funivia, a 150 metri da terra, tentò di planare ma…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.