L’universo a portata di mano a Ginevra
È in corso a Ginevra un congresso internazionale di planetologia, che riunisce ben 2000 astronomi. L'evento, che prevedeva anche una conferenza e un'esposizione destinate ai non addetti ai lavori, si conclude venerdì ed è stato un'occasione per parlare al grande pubblico di esopianeti, nell'anno in cui un satellite svizzero sarà messo in orbita per scoprirne di nuovi.
Il satellite -del quale una copia in grandezza naturale è espostaCollegamento esterno a Plainpalais- si chiama Cheops e inizierà la sua missione a dicembre. Pierre Bratschi, astronomo dell’Università di Ginevra, spiega al TG della Radiotelevisione svizzera RSI come riuscirà a vedere i corpi celesti, nonostante siano inghiottiti dall’immensa luminosità delle stelle attorno a cui ruotano.
“Ogni volta che il pianeta passa fra la stella e il nostro satellite Cheops si crea una piccola eclissi. La quale indica a Cheops la presenza dell’esopianeta”.
Ma perché si cercano dei pianeti simili al nostro? Il sogno, per molti dei 2000 astronomi provenienti da tutto il mondo, è di trovare vita “lassù”.
A scoprire il primo, dei 4000 esopianeti scovati finora furono gli astronomi svizzeri Michel Mayor e Didier Queloz nel 1995.
+ Ginevra, capitale mondiale degli esopianeti [in francese]
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