Il riso è l’ingrediente principale di un piatto tipico della cucina italiana e della Svizzera italiana: il risotto. Per prepararlo si usano, più di altre, le varietà Arborio e Carnaroli. Ma quel che compriamo non sempre è quel che sta scritto sulla confezione.
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RSI, Patti Chiari, ri
Un pasticcio creato da una legge italiana, che pochi conoscono, e che riguarda anche la Svizzera: fatta eccezione per quello coltivato sui Terreni alla Maggia, il riso consumato nella Confederazione è importato, in buona parte dall’Italia.
Le denominazioni Arborio e Carnaroli, per legge appunto, contemplano anche varietà meno pregiate. Un bell’affare per l’industria del riso, che negli ultimi due anni ha potuto peraltro approfittare di un crollo dei prezzi.
Crollo dei prezzi che, per contro, sta causando grosse preoccupazioni ai risicoltori, al punto che l’UE potrebbe decidere di muoversi a tutela della filiera risicola.
Intanto, però, parte di essi cerca di reagire investendo sulla qualità certificata IGP. A tutto vantaggio del consumatore che, almeno così, può essere più sicuro di quel che compra.
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