Concordia e Alitalia, l’altra faccia (furba) della medaglia
di Massimo Donelli
Ha l’occhio lungo Silvio BerlusconiCollegamento esterno. L’ha sempre avuto. Mise uno sconosciuto, Arrigo SacchiCollegamento esterno, alla guida del Milan. E sapete come è andata. Poi puntò su Fabio CapelloCollegamento esterno. E non c’è bisogno di raccontarvi il seguito. Scelse Enrico MentanaCollegamento esterno per il TG5Collegamento esterno. E, anche qui, chapeau.
Un talent scout, non c’è dubbio.
Tranne che in politica, direte voi.
Attenzione…
Perché in politica il tycoon di Arcore ha piazzato un altro formidabile triplete.
Ha puntato su Bettino CraxiCollegamento esterno accompagnandone l’ascesa e utilizzandolo come uno skylift per il suo network tv. Ha virato con successo su se stesso quando Craxi è stato inghiottito da TangentopoliCollegamento esterno. E ha scommesso su Matteo RenziCollegamento esterno prima di chiunque altro.
Sì, avete letto bene: Matteo Renzi. Che invitò ed incontrò ad Arcore lunedì 6 dicembre 2010Collegamento esterno. Lui era il presidente del Consiglio odiato dal PdCollegamento esterno. L’allora giovanissimo sindaco di Firenze era, per i maggiorenti del Pd, nulla più che un fastidioso grillo parlante, un sassolino nella scarpa di cui liberarsi quanto prima.
I due erano fatti per intendersi. E si sono intesi.
Infatti, sapete tutti come è andata a finire.
Al patto di Arcore (un giorno, forse, scopriremo che cosa si dissero quel lunedì così lontano) è seguito il patto del NazarenoCollegamento esterno (anche qui, forse, un giorno conosceremo la veritàCollegamento esterno). E Silvio non hai mai fatto mistero della sua stima per Matteo, anzi. È arrivato a definirlo addirittura un “fuoriclasse della comunicazioneCollegamento esterno“. Bersaglio pieno, una volta di più.
Ultima prova, l’happy end della ConcordiaCollegamento esterno.
Con la furbizia di una volpe, il premier domenica 27 luglio si è fiondato a Genova per mettere il cappello tricoloreCollegamento esterno su un’operazione voluta dalla statunitense CarnivalCollegamento esterno, proprietaria della CostaCollegamento esterno; realizzata da Titan SalvageCollegamento esterno, una società nata nel 1980 in Florida e con sedi in Usa, Uk, Singapore e Australia; garantita da Crowley Maritime CorporationCollegamento esterno, fondata a San Francisco dal diciassettenne Tom Crowley nel 1892, proprietaria della Titan. Unica traccia d’italianità, a parte i rimorchiatori del porto di Genova: MicoperiCollegamento esterno, società nata nel 1946 e acquistata a rate nel 1985 dal ravennate Silvio BortolottiCollegamento esterno, che governa un piccolo impero (Micoperi inclusa) attraverso la Protan srlCollegamento esterno, di cui è amministratore unico.
Specializzata in costruzioni subacquee, Micoperi è stata ingaggiata da Titan, che ha governato tutta l’operazione giorno e notte. Letteralmente. Di giorno il comando è stato affidato a Nicholas SloaneCollegamento esterno, sudafricano; di notte a Richard HabibCollegamento esterno, americano. Se il naufragio fosse successo in Francia o sulle coste dell’Inghilterra, Titan avrebbe scelto un altro partner, rigorosamente locale, com’è logico.
Trionfo dell’italianità? La Concordia simbolo di un Paese che cade, ma sa sempre rialzarsi? Non scherziamo, su.
Come direbbero nella città di Renzi, queste sono bubbole buone per gli aedi, che numerosi si affollano attorno al carro del vincitore. Il quale – scommettiamo? – presto piazzerà un altro cappello tricolore su un’altra operazione in realtà esterodiretta: AlitaliaCollegamento esterno.
Qui si saldano, citando Ilda BoccassiniCollegamento esterno, la furbizia orientaleCollegamento esterno e il paraculismo made in Italy. Vediamo.
La forma recita: EtihadCollegamento esterno compra il 49% di Alitalia, il 51% resta nelle mani di investitori nazionali (le banche, le poste, le imprese raccattate da Silvio Berlusconi – rieccolo – nella CaiCollegamento esterno). Nessun aiuto di Stato, nessuna violazione della normativa europea sulla proprietà delle compagnie aree.
La sostanza dice: Etihad ha il 49% solo pro forma (appunto), compra per comandare e comanderà; le PosteCollegamento esterno entrano (con soldi di Stato) perché obbligate dallo Stato (azionista di maggioranza), altrimenti gli italiani finirebbero in minoranza e tutto salterebbe per aria.
Morale: anche qui di italiano c’è ben poco, solo una paraculissima foglia di fico.
Ma vedrete che, tra qualche giorno, quando l’accordo sarà concluso, Renzi annuncerà a tg (delle 20) unificati che, dopo quella della Concordia, anche quella di Alitalia è un’operazione in cui si esalta la capacità italiana (sottinteso: la sua capacità) di sbrogliare le matasse più complicate.
Come dite?
Che intanto il debito pubblico cresceCollegamento esterno?
Che intanto il PIL si avvitaCollegamento esterno?
Che intanto i disoccupati aumentanoCollegamento esterno?
A settembre il premier rivelerà il piano dei mille giorniCollegamento esterno (ma non dovevano essere centoCollegamento esterno a partire dall’insediamento?). E vedrete quanti conigli usciranno dal cilindro…
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