Uno sguardo su come si volerà domani
Difficilmente torneremo a prendere l'aereo come prima. Lo faremo forse meno spesso -poiché alla "vergogna di volare" che stava prendendo piede prima della pandemia di coronavirus si aggiungerà ora qualche timore di contagio- e certamente voleremo in modo diverso: aeroporti e compagnie stanno già pensando o testando nuove misure di sicurezza sanitaria. Eccone qualche immagine in un servizio RSI.
A Hong Kong, l’aeroporto che fin dall’inizio dell’epidemia ci ha mostrato scanner termici in grado di individuare in un istante i passeggeri in stato febbrile, si punta oggi sulla disinfezione integrale. Per uccidere i potenziali agenti patogeni portati da una persona e dai suoi abiti servono 40 secondi, che sono pochi ma con centinaia di persone in coda possono rivelarsi un’eternità.
In generale, gli scali dovranno fare in modo di distribuire bene i passeggeri in sosta o transito e limitare i contatti ravvicinati.
Per quanto riguarda la distanza sociale a bordo degli aerei, alcune compagnie hanno assicurato che lasceranno sempre un posto vuoto tra un passeggero e l’altro. È lecito pensare che così il biglietto costerà di più.
Altri cambiamenti potrebbero riguardare i cuscini, le coperte, gli auricolari e altro materiale distribuito a bordo.
Allo studio, ci sono diverse soluzioni per mantenere una certa separazione tra i passeggeri. La RSI ci mostra quali nel servizio che segue.
Non tutti sembrano però intenzionati ad adattarsi: Ryanair ha annunciato che se sarà obbligata a garantire distanze non volerà neppure.
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