Curare i denti ai working-poor
A Ginevra sta per essere inaugurata una clinica dentaria a tariffe ridotte per le persone meno abbienti.
Uno studio dentistico a Ginevra per quella fascia di popolazione che, pur avendo un reddito, rinuncia al dentista perché non ce la fa. A causa della pandemia, la sua apertura è stata rinviata a dopo le vacanze estive. Ma intanto tutto è pronto. Quali sono però i bisogni dietro questo progetto, e come verranno presi a carico?
Route des Acacias, numero 9: ci siamo dati appuntamento qui ed è con una certa fierezza che Laura Magdalena, incaricata della Croce Rossa di Ginevra, e il dottor Jean-Pierre Carrel ci mostrano i locali ristrutturati di fresco e già dotati di tutte le apparecchiature moderne per le cure dentarie di base. Si tratta di uno studio per un dentista e di un altro per un’igienista. Un progetto su cui si rifletteva da tempo, ma per il quale non c’erano i mezzi finanziari. “Ora invece abbiamo ottenuto dei fondi privati per la ristrutturazione dei locali, ci dice Laura Magdalena, e abbiamo anche un finanziamento per la fase operativa del progetto, che copre i primi anni. Ne approfitteremo per capire meglio quali sono i bisogni concreti, per poi consolidare la struttura”.
Costi insostenibili e rinuncia alle cure
Jean-Pierre Carrel, è l’anima del progetto. La motivazione gli viene dal lavoro che svolge alla Clinica dentaria universitaria nell’unità dell’azione sociale, dove vengono curati i denti a chi è iscritto all’aiuto sociale. “Regolarmente, quasi ogni giorno, ci sono persone che si rivolgono a noi pur non rientrando in questa categoria. Purtroppo, non possiamo curarle ed è una situazione estremamente imbarazzante, per loro e per noi!”.
Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST) quasi il 6% della popolazione svizzera rinuncia a cure mediche o dentistiche: queste ultime sono le prime a saltare, perché non sono rimborsate. Nei cantoni di Vaud e Ginevra è stata bocciata di recente la proposta di creare un’assicurazione dentistica.
“Non c’è un’assicurazione dentistica in Svizzera”, ricorda il dottor Carrel. “Il sistema funziona bene per chi ha i mezzi o per chi, all’ultimo gradino della scala ha diritto ai sussidi. Il problema è per la classe medio-bassa, i cosiddetti working-poor. Attualmente notiamo una richiesta crescente di cure da parte di questo gruppo. Si pensa che a Ginevra faccia parte di questa categoria dal 15% al 18% della popolazione”. Una situazione probabilmente aggravata dalla crisi economica generata dalla pandemia.
Criteri e modalità dell’offerta
Nello studio dentistico della Croce Rossa, si forniranno le cure urgenti e di base: niente protesi per il momento, né cure estetiche. Le tariffe saranno molto modiche, ma non gratuite. Secondo Jean-Pierre Carrel, è giusto che ognuno si responsabilizzi rispetto alla propria cavità boccale.
Ma come selezionare la clientela? E non c’è il rischio di essere sommersi dalle richieste?
Per Laura Magdalena, i criteri per avere accesso alle cure saranno chiari e verificati: il servizio sarà riservato alle persone residenti nel cantone, il cui salario – pur basso – li esclude dagli aiuti sociali. Verrà inoltre fissato un tetto massimo di reddito. Inoltre le cure verranno prestate solo su appuntamento.
Intanto si procede con l’assunzione del personale salariato, ridotto al minimo per contenere i costi. Si cerca un medico responsabile a tempo parziale, due assistenti dentarie e un igienista. Per le cure vere e proprie, la nuova struttura farà capo a dentisti volontari che concedano qualche ora del loro tempo per le cure dentistiche di chi, malgrado un reddito, non può permettersi altrimenti di curare i denti.
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