Gli italiani sono stati la prima comunità straniera ad emigrare in massa in Svizzera. Un esodo più o meno forzato, che è ripreso negli ultimi anni.
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Temps Présent, RTS
Da decenni, ormai, gli italiani sono la comunità straniera più importante in Svizzera. Alla prima ondata di emigrati, arrivati nella Confederazione nella seconda metà del XIX secolo, in particolare per lavorare nei cantieri ferroviari, ha fatto seguito il grande esodo iniziato negli anni ’50 e protrattosi fino alla crisi economica degli anni ’70 e oltre.
Pilastro indispensabile e a buon mercato per l’economia svizzera, gli immigrati italiani hanno sofferto di isolamento e di xenofobia. Le cosiddette iniziative Schwarzenbach degli anni ’70 – che si prefiggevano di limitare l’immigrazione – prendevano di mira soprattutto gli immigrati italiani.
Negli ultimi anni, dopo lo scoppio della crisi nel 2008, gli italiani sono tornati ad emigrare in massa e la Svizzera, ancora una volta, è una delle mete preferite di questa migrazione. Rispetto al passato, il profilo sociologico dell’emigrato italiano è però cambiato. Oggi, questi migranti del XXI secolo arrivano spesso con una laurea in tasca.
In occasione del suo 50esimo anniversario, la trasmissione Temps Présent della RTS (la Radiotelevisione svizzera di lingua francese) è andata a cercare nei suoi archivi e ha rintracciato degli emigrati italiani che avevano testimoniato in reportage realizzati negli anni ’70. Cosa sono divenuti? E le loro famiglie?
In un andirivieni tra passato e presente, questo documentario – che vi proponiamo in versione originale sottotitolata in italiano – ritraccia l’epopea degli italiani giunti in Svizzera nell’ultimo mezzo secolo.
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