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Gli obiettivi di Syriza dopo la vittoria delle elezioni in Grecia

Carta di Laura Canali tvsvizzera

Di Giorgio Cuscito (Limes)

Formato il nuovo governo, il partito di sinistra guidato da Alexis Tsipras vuole porre fine alla politica di austerità voluta dalla troika e rinegoziare il debito ellenico. Convincere il resto dell’Eurozona non sarà facile.

Ora che il partito di sinistra Syriza ha vinto nettamente le elezioni in Grecia, il suo leader e nuovo premier Alexis Tsipras vuole porre fine all’era dell’austerità voluta dalla Commissione europea, dalla Bce, e dall’Fmi (la cosiddetta troika). Soprattutto, Tsipras intende rinegoziare il debito di Atene, ma difficilmente Bruxelles acconsentirà a un parziale cancellamento dello stesso.

I risultati elettorali

Le elezioni legislative greche si sono svolte il 25 gennaio, in anticipo rispetto al previsto. Il 29 dicembre scorso, infatti, il parlamento ellenico non è stato in grado di eleggere il nuovo presidente. Per questo motivo, conformemente alla costituzioneCollegamento esterno, sono state indette nuove elezioni.

Syriza (acronimo di “Coalizione della sinistra radicale”) ha ottenutoCollegamento esterno 149 seggi su 300 e, non avendo raggiunto la maggioranza assoluta in parlamento, ha optato per un’insolita coalizione di governo con Grecia indipendente, partito della destra nazionalista. Le due fazioni politiche hanno in comune solo l’intenzione di porre fine alla politica di austerità e il sentimento anti-troika. Nuova democrazia, il partito conservatore dell’ex primo ministro Antonis Samaras ha ottenuto 76 seggi ed è la principale forza di opposizione. Alba DorataCollegamento esterno, partito neonazista, ne ha guadagnati 17, a pari merito con To Potami (Il fiume) che è europeista.

L’aumento dei voti a favore dei partiti anti-sistema evidenzia il malcontento dei greci verso l’operato del governo di Samaras durante la crisi economica. In campagna elettorale, l’ex primo ministro aveva detto che se avesse vinto Tsipras il paese avrebbe rischiato di uscire dall’EurozonaCollegamento esterno. L’ammonimento non ha scoraggiato gli elettori.

Syriza, nato nel 2004 come coalizione di partiti e politici indipendenti, oggi è il primo partito anti-austerity a prendere le redini di un paese dell’EurozonaCollegamento esterno e Tsipras, 40 anni, è il premier più giovane della storia della Repubblica ellenica.

I problemi della Grecia

La Grecia è stato il paese più colpito dalla crisi finanziaria cominciata nel 2008. Nel 2010, la troika ha approvato un piano di salvataggio da 110 miliardi di euro per scongiurare l’insolvenza, cui ha fatto seguito due anni dopo una seconda tranche da 130 miliardi (240 miliardi in totale). In cambio, Atene ha dovuto adottare una politica di austerità basata su aumento delle tasse, congelamento delle pensioni statali, divieto di pensionamento anticipato, taglio dei salari governativi, riforme strutturali e privatizzazione dei beni pubblici.

Nonostante il piano di salvataggio, la Grecia oggi fa i conti con un debito pubblicoCollegamento esterno totale pari a 322 miliardi di euro, di cuiCollegamento esterno il 60% è detenuto dai governi dell’Eurozona (l’Italia ha prestatoCollegamento esterno ad Atene circa 40 miliardi), il 10% all’Fmi, il 6% alla Bce.

Dopo sei anni, alla fine del 2013, il paese è uscito dalla recessione e nel terzo trimestre del 2014 il pil ha registratoCollegamento esterno una crescita dello 0.7%. Tuttavia, larga parte dei cittadini non ne percepisce ancora i benefici. Il tasso di disoccupazioneCollegamento esterno è del 25.5% (quello giovanileCollegamento esterno del 49%) e circa il 35% della popolazioneCollegamento esterno vive sotto la soglia di povertà.

Le mosse di Tsipras

Tsipras ha affermato in più occasioni di sostenere la permanenza della Grecia nell’euro. Tuttavia, intende porre fine all’era dell’austerità e, soprattutto, rinegoziareCollegamento esterno i termini di pagamento del debito per stimolare la crescita economica e l’occupazione nel suo paese.

Due giorni dopo le elezioni, Atene ha annunciato che fermeràCollegamento esterno la privatizzazione del 67% del porto del Pireo. La Cosco Group, società cinese che fornisce servizi di trasporto e logistica e che lì gestisce già due pontili di carico, era tra i potenziali acquirenti. La privatizzazione è una delle misure imposte dalla troika.

Durante la campagna elettorale, Tsipras ha promessoCollegamento esterno di eliminare la corruzione nel sistema politico greco, rinnovare l’amministrazione pubblica, ridurre la pressione fiscale sulla classe media e intervenire contro l’evasione fiscale. In più, vorrebbeCollegamento esterno alzare il salario minimo e reintrodurre i contratti collettivi nazionali aboliti con l’accordo con la troika.

La difficile negoziazione con la troika

Bruxelles potrebbe offrire ad Atene tassi d’interesse più bassi, ma è improbabile che cancelli parte del debito. Del resto pare che l’Ue abbia già rinviatoCollegamento esterno il pagamento nei suoi confronti al 2020. Ciò spiega la riluttanza della Bce e della commissione Ue a concedere di più. Inoltre, nuove agevolazioni incoraggerebbero altri paesi indebitati a pretendere lo stesso trattamento senza fare le riforme su cui insistono Bruxelles e Francoforte. Infine si agevolerebbe l’ascesa di partiti come lo spagnolo Podemos, guidato da Pablo Iglesias, con cui Tsipras ha una certa affinità. Non a caso, Iglesias era sul palco durante il comizio di fine campagna elettorale del neo eletto premier greco. Insomma, per ottenere ulteriori tagli, Tsipras dovrebbe rivolgersi all’Fmi.

Se il premier greco continuasse a rispettare i piani della troika, incasserebbe altro denaro indispensabile per rispettare le prossime scadenzeCollegamento esterno del debito. Tuttavia, ciò richiederebbe il proseguimento delle riforme strutturali in Grecia e contraddirebbe uno dei punti cardine della sua campagna elettorale. In caso contrario, il paese si priverebbe di quel sostegno esterno utile a prevenire il collasso dell’economia.

Il fatto che il governo greco abbia manifestatoCollegamento esterno la sua contrarietà a nuove sanzioni Ue contro la RussiaCollegamento esterno a causa della crisi in Ucraina non agevola certamente il dialogo con Bruxelles.

Per approfondire: Se in Grecia vince Syriza, l’Europa non abbia pauraCollegamento esterno

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