E adesso come la mettiamo coi “gufi”, miti pennuti che in tempi recenti (già nel Medioevo, ha ricordato qualcuno) erano addirittura considerati dei portafortuna, e che Matteo Renzi evoca invece in continuazione per squalificare i suoi avversari e i suoi critici?
Stavolta é davvero difficile parlare di “gufata”, adesso parlano le cifre, ora sono i dati dell’ISTAT a certificare la “grande gelata” sull’economia nazionale. L’Italia torna in recessione, la terza degli ultimi sei anni; la caduta del PIL per il secondo trimestre di quest’anno (tutto “renziano”) va sotto zero, nessun’atra economia dell’Eurozona – anche se complessivamente in difficoltò – registra un dato così allarmante.
Italia, dunque, ultima della classe proprio mentre è presidente di turno dell’Unione Europea (ma qualcuno se ne ricorda?). Non ci voleva la sfera di cristallo per prevederlo. Ma sono state superate anche i peggiori pronostici. Brutale richiamo alla realtà: un’economia impantanata, e per uscirne non bastano certo l’abilità del gran comunicatore, le “slides” a ripetizione, la bulimia legislativa, le piroette degli altisonanti annunci.
Dopo nemmeno tre mesi dal volo trionfale (elezioni europee, PD sopra il 40 per cento), “turbo Renzi” torna bruscamente coi piedi per terra. Quanto potrà ancora durare la “luna di miele” con quella buona fetta di italiani finora soddisfatti di un premier impegnato nella rottamazione (vera, parziale, presunta?) dei Palazzi della vecchia politica e dei suoi stizziti inquilini? Viene in mente la battutaccia con cui alla fine Bill Clinton ebbe la meglio su papà Bush, favorito dai sondaggi, ma cui il gioviale sfidante lanciò il celebre “it’s economy, stupid”.
Non pensiamo che gli 80 euro nella busta paga dei bassi-salariati fossero solo propagandistico fumo negli occhi (quantomeno hanno un significato sociale), né che la precipitosa riforma del Senato (pur con i suoi deficit di democraticitò) sia unicamente aria fritta. Ma certo era paradossale assistere, nelle stesse ore della bocciatura economica da parte dell’ISTAT, al fitto colloquio Renzi/Berlusconi per discutere del cosiddetto “Patto del Nazareno” sulla…riforma elettorale. Un po’ come se i capitani di una cittadella assediata si mettessero a negoziare le regole del prossimo torneo dei loro cavalieri invece di precipitarsi sui bastioni per affrontare il nemico ormai alle porte.
Da sempre la distratta e ferragostana Italia, degli ombrelloni e delle baite, assorbe decisioni e annunci sgradevoli di governi che approfittano della legittima pigrizia di stagione. Ma il rientro da spiagge e montagne potrebbe essere amaro: meno Pil significa più costi, più costi maggiori tagli e sacrifici, con la prospettiva di una nuova dolorosa manovra finanziaria e un’Europa ancor pi^u guardinga verso il Bel Paese.
Quantomeno sul terreno dell’economia, e della sua perenne impasse, Renzi sta pareggiando il conto con Enrico Letta, o forse peggio. Si sa che gli umpori degli italiani sono cangianti, possono mutare rapidamente. Sarà un autunno caldo, e c’é già chi pensare di lanciare un hastag tipo #matteostasereno. Ma non é il caso di…”gufare”.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
L’addio al Giglio e gli show del “comandante”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Perché sorprendersi? E’ sempre stato così. Le richieste di matrimonio inviate agli ergastolani, i curiosi fermi sull’altra corsia dell’autostrada per “gustare” il grave incidente appena avvenuto al di là del guard-rail, il turista del disastro, e anche chi affronta persino una lunga deviazione pur di arrivare sul luogo di un delitto tante volte e inutilmente…
Raddoppia la “povertà assoluta”? Un assordante silenzio
Questo contenuto è stato pubblicato al
Uno pensa, “e ora, di fronte a questa statistica, chissà che valanga di reazioni, di analisi approfondite, di politici preoccupati, di interventi parlamentari”. Invece no. Sui giornali, tutto sfuma e scompare nell’arco di 24 ore, cancellato da titoloni che la categoria ritiene assai più appetitosi: la pasticciata riforma del Senato, il duello fra Renzi e…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Expo 2015 a Milano. Finora soprattutto ritardi, corruzione e confusione. La Lega in Ticino coglie la palla al balzo e lancia un referendum contro la partecipazione. Le firme raccolte sono tante e la prospettiva che il progetto venga bocciato (si vota il 28 settembre) sono concrete. Il Consiglio di Stato corre ai ripari: riduce la…
L’inchino della processione al boss mafioso, e la scomunica di Papa Francesco
Questo contenuto è stato pubblicato al
C’è dunque “inchino” e “inchino”. C’è quello, sciagurato, della nave Concordia, che l’incosciente comandante Francesco Schettino porta a sbattere contro la punta tagliente di scoglio davanti all’isola del Giglio, con la morte di 32 passeggeri lasciati a sé stessi. E ora si scopre che c’è anche il vergognoso “inchino” al boss mafioso (ergastolano ai domiciliari…
Se anche il “delfino” Piersilvio tifa per Matteo pigliatutto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per lui non si può dire che sia saltato sul carro del vincitore. Già in tempi non sospetti, quando ancora Matteo Renzi non era l’asso pigliatutto, Pier Silvio Berlusconi, il secondogenito dell’ex “cav” aveva espresso le sue simpatie per l’allora sindaco di Firenze e aspirante guida del PD. Ma stavolta si tratta di un endorsement…
Presunzione di innocenza questa (quasi) sconosciuta
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ma guarda chi si rivede, la tanto bistrattata “presunzione di innocenza”. Accade nel caso di Yara, uccisa a tredici anni. E accade più che altro per via di una polemica, consumatasi nello spazio di poche ore. Angelino Alfano, ministro degli interni in carica, ed ex (non proprio rimpianto) Guardasigilli della Repubblica, é il primo ad…
Quando alla volpe si spalanca la porta del pollaio
Questo contenuto è stato pubblicato al
“E a partire da quel momento, fu come aprire la porta del pollaio alla volpe”, mi sorride l’interlocutore. Riconosco la battuta, la inventò un economista americano. E rende benissimo l’idea. Sto lavorando (giornalisticamente) sull’Expo 2015, cercando anche di capire se vi furono premesse che favorirono obiettivamente gli untori della corruzione che pesa sull’immagine dell’Esposizione universale…
Il “Mose” che porta alla Terra promessa della corruzione
Questo contenuto è stato pubblicato al
Diceva, amaramente, Vitalino Brancati: “L’Italia rimane sé stessa, fa qualunque sacrificio, persino delle rivoluzioni, pur di rimanere tale”. Così , a vent’anni da “Mani pulite” – che doveva segnare l’avvio del rivoluzionario impegno contro la corruzione – ecco un’altra Tangentopoli. “Addirittura peggiore della prima”, sostengono gli inquirenti annunciando i cento indagati e i 35 arresti…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.