L’invisibile milanese dell’anno
Hypercorsivo di Massimo Donelli
Chi è il milanese del 2015, l’anno dell’Expo?
Una signora.
Una bella signora d’altri tempi.
Invisa a molti.
E ora, per tutti (o quasi), invisibile.
Perché è stata capace di sottrarsi, elegantemente, ai riflettori dopo aver avuto, per molti anni, un ruolo da protagonista.
E perché in tanti hanno fatto a gara pur di consegnarla all’oblio, specie nel 2015.
Presidente e amministratore delegato di News CorpCollegamento esterno Europe per volontà di Rupert MurdochCollegamento esterno (1998).
Presidente della RaiCollegamento esterno (1994-1996) per volontà di Silvio BerlusconiCollegamento esterno.
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nominata da Giorgio NapolitanoCollegamento esterno (2001-2006)
Sindaco di Milano (2006-2011) eletta dalla maggioranza dei suoi concittadini.
Ora privata cittadina.
Moglie di un famoso imprenditore.
Discreta come poche e pochi sanno essere.
Non lo fosse, avrebbe già urlato: “Merito mio!”.
Ne aveva, ne ha pieno diritto.
Assolutamente.
Perché se Milano non è mai stata così bella e se l’Expo 2015Collegamento esterno ha portato Milano e l’Italia al centro del mondo, come hanno proclamato, gonfiando il petto, Matteo RenziCollegamento esterno e Giuliano PisapiaCollegamento esterno, allora bisogna davvero ringraziare Letizia MorattiCollegamento esterno, 66 anni, moglie di Gian MarcoCollegamento esterno, l’uomo che guida il grande gruppo petrolifero italiano fondato dal padre AngeloCollegamento esterno.
E’ Letizia, infatti, che ha voluto fortemente il rinnovamento edilizio di Milano (osteggiata e dileggiata da tuttiCollegamento esterno).
E’ Letizia che si è battuta come una leonessa per l’Expo 2015 (anche qui fra accuse e risoliniCollegamento esterno).
E’ Letizia che, privandosi in tal modo del suo direttore generale del Comune, ha nominato Giuseppe SalaCollegamento esterno commissario unico per far sì che la città giungesse puntuale al grande evento.
Ma nessuno che ricordi tutto ciò, anzi.
Guardate un po’ che scherzi combina la Storia…
Pisapia, che nel 2009 firmava una petizione contro l’Expo 2015Collegamento esterno, esce di scena da trionfatore anche grazie a quei cinque mesi di Milano caput mundiCollegamento esterno.
Renzi, alla guida di un partito che ha sempre osteggiato la MorattiCollegamento esterno, vuole proprio Sala al posto di Pisapia.
Sala, piccato, fa sapere ai malpancistiCollegamento esterno del PdCollegamento esterno e dintorni: “Mi dà fastidio il mettere in discussione il fatto che io appartenga alla sinistraCollegamento esterno“.
E nessuno, fin qui, ha dato a Letizia ciò che è di Letizia.
Sì, l’hanno formalmente ringraziata.
Ma non celebrata.
Mai.
Nemmeno con l’Ambrogino d’oroCollegamento esterno.
E preferendole quest’anno – che sarebbe stato l’anno giusto – Mina (la quale manco si è degnata di ritirarloCollegamento esterno).
Il tutto fra l’indifferenza generale.
Come mai?
Mentre Milly MorattiCollegamento esterno, moglie di MassimoCollegamento esterno (ex presidente dell’InterCollegamento esterno) e collocata politicamente a sinistra, ha sempre goduto di ottima stampa, Letizia ha pagato pesantemente, sul piano mediatico e sociale, la sua parentesi berlusconiana (chiusa nel 2012), divenendo un bersaglio fisso per quella stessa gaucheCollegamento esterno meneghina frequentata dalla cognata.
L’hanno, letteralmente, odiata.
Eccome.
Al punto che fu ricoperta d’insultiCollegamento esterno quando, nel 2006, sfilò al corteo del 25 aprileCollegamento esterno, assieme alla madre, Paola, spingendo la carrozzella su cui sedeva il padre, Paolo Brichetto Arnaboldi, partigiano e deportato a DachauCollegamento esterno.
Al punto che, oggi, il ricordo del suo operato a Palazzo MarinoCollegamento esterno è svanito.
E, mediaticamente, lei è divenuta, appunto, invisibile.
Finirà mai questa damnatio memoriaeCollegamento esterno?
L’augurio è che il successore di Pisapia renda giustizia a Letizia.
Nel mio piccolo, intanto, la premio, virtualmente, come milanese dell’anno.
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