Più facile, semmai, individuare un eroe negativo che uno positivo.
Un personaggio, cioè, capace di sintetizzare al meglio il peggio del 2014.
Ebbene in tal senso, non ha concorrenti Mario BalotelliCollegamento esterno, che da simbolo vincente (il ragazzo di colore integrato, bandiera vigorosa di una nuova Italia multietnica) e internazionalmente celebrato (copertina su TimeCollegamento esterno) è diventato, nel volgere di pochi mesi, l’incarnazione del perdente, il simbolo di una nazione fragile, nervosa, incapace di risollevarsi.
Il bilancio 2014 di Super(?)Mario è davvero imbarazzante.
Certo, guadagna un fracasso di denari. E’ giovanissimo e, volendo, potrebbe nuovamente prendere il volo e riscattare i tanti (troppi) errori commessi fin qui. Ma ripartendo da dove?
Su Radio Monteceneri, alla vigilia dei Mondiali, auspicammo una bella sculacciata mediatica per rimetterlo in riga, suggerendo a Prandelli di non portarlo in Brasile. Forse se ci avessero ascoltati oggi faremmo altri discorsi.
O forse no.
Chi può dirlo?
Nessuno.
Come nessuno, tutto ciò premesso, scommetterebbe un centesimo sul riscatto di Mario nel 2015.
Ora come allora, però, vogliamo andare controcorrente.
Ragionando in termini borsistici, infatti, se avessimo una società di calcio compreremmo Balotelli ai minimi certi di poter contare, quantomeno, su un rimbalzo…tecnicoCollegamento esterno.
In fondo ha solo 24 anni. Ha un fisico integro e una potenza incredibile.
S’è preso le meritate sberle (dal Milan, dal Liverpool, dalla Nazionale, perfino dai tifosi dell’Inter, contrariCollegamento esterno a un suo ipotetico ritorno in nerazzurro di cui si è parlato attorno a Natale).
E se adesso finalmente mettesse la testa a posto? Sai che affare?
Glielo auguriamo, di tutto cuore: dai Mario, torna Super!
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