Gli effetti positivi del coronavirus su aria e fauna
Così come l'inquinamento atmosferico è nettamente calato, le restrizioni alla mobilità e alle attività dell'uomo introdotte per cercare di contenere l'epidemia di coronavirus hanno avuto un effetto sulla fauna selvatica, che sta riguadagnando spazi. Ma al di là della curiosità di vedere due anatre nella fontana della Barcaccia in piazza di Spagna a Roma, che lezione possiamo trarre da questi effetti secondari e positivi?
La Radiotelevisione svizzera RSI ne ha parlato con due esperti. Luigi Boitani, zoologo dell’Università La Sapienza di Roma, osserva prima di tutto una cosa: come in assenza di disturbo antropico gli animali si riapproprino subito degli spazi. Ciò significa che basterebbe poco, per un riavvicinamento. Ma questo cambiamento è destinato a durare?
Al clima serve tempo
Stefano Caserini, professore di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano risponde invece alla questione dell’inquinamento. Per la qualità dell’aria, i benefici di una riduzione delle immissioni sono immediati, ma per i cambiamenti climatici le cose sono un po’ diverse.
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