Franco svizzero, una storia di successo
Ultracentenaria e di successo. È la storia del franco svizzero, valuta cui è stato dedicato un libro, ora pubblicato anche in italiano e presentato giovedì a Lugano.
Nato nel 1850, il franco prese il postoCollegamento esterno di monete cantonali e regionali e nessuno poteva prevedere che sarebbe diventato una delle valute più solide al mondo. Peraltro, gode ancora di buona salute.
“Il motivo principale, è che durante il XX secolo è stata una moneta stabile, anzi la più stabile”, spiega Ernst Baltensperger, professore emerito dell’Università di Berna e autore del saggio. “E questo è legato al fatto che durante tutto questo tempo il paese e la sua economia si sono sviluppati in maniera molto positiva”.
Tassi negativi e bilancio BNS
Rovescio della medaglia sono i tassi di interessi negativi praticati dalla Banca nazionaleCollegamento esterno. “Sono ancora necessari”, spiega alla Radiotelevisione svizzera il presidente dell’istituto centrale Thomas Jordan, presente all’incontro pubblicoCollegamento esterno, “perché il franco ha ancora una quotazione elevata”.
“Abbiamo inoltre un’inflazione molto bassa, i mercati sono molto volatili”, aggiunge Jordan. “Ma non solo i tassi negativi, anche la disponibilità ad intervenire sui mercati sono i due strumenti che abbiamo per mettere in pratica la nostra politica monetaria.”
Tassi negativi criticati di recente anche dal CEO di UBS Sergio Ermotti, che ha pure espresso timori legati al bilancio della Banca nazionale svizzera, che avrebbe raggiunto dimensioni eccessive.
“La dimensione del bilancio della BNS è l’espressione di come la Svizzera abbia superato la crisi”, risponde Thomas Jordan. “Grazie a questa espansione di bilancio abbiamo alleggerito la pressione sul franco permettendo di superare quel momento relativamente bene”.
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