Roma sprofonda, Milano splende
di Massimo Donelli
“La nebbia, lo smog, il freddo… Milano? Per carità! Una città dove si vive per lavorare dalla mattina alla sera, un mondo di pallidi matti ben descritto da Adriano CelentanoCollegamento esterno in Yuppi DuCollegamento esterno“.
“Il ponentinoCollegamento esterno, il ColosseoCollegamento esterno, i ForiCollegamento esterno, la buona tavola… Roma? Una città dove si lavora quel tanto che basta per vivere, un mondo di gaudenti ben descritto da Federico FelliniCollegamento esterno ne La dolce vitaCollegamento esterno“.
Ecco, ora fate così.
Prendete i vecchi luoghi comuni che avete appena letto, infilateli in un sacchetto e cercate la prima pattumiera disponibile: nell’anno di grazia 2015 sono falsi, inattendibili, superati.
Roma non è più un paradiso in Terra (e venerdì 2 ottobre, tra pioggia e scioperi, è stata, semmai, per un giorno, l’infernoCollegamento esterno in Terra…).
Le strade, infatti, paralizzateCollegamento esterno da un traffico che batte quello di Buenos Aires e BangkokCollegamento esterno, sono piene di buche che provocano terribili incidentiCollegamento esterno. I marciapiedi sono disseminati di rifiutiCollegamento esterno. I servizi pubblici non funzionanoCollegamento esterno. E il centro storico è sfiguratoCollegamento esterno: da botteghe che vendono paccottiglia cinese; e da finte trattorie, con tovaglie (in plastica) a quadretti bianchi e rossi, che servono pizze orrende e riscaldano i piatti nel microonde.
Uno sfaceloCollegamento esterno.
Milano, al contrario, non è mai stata così bellaCollegamento esterno.
Le vie della città gareggiano in seduzione. Il quadrilatero della modaCollegamento esterno primeggia a livello mondiale. Corso Garibaldi, nel quartiere di BreraCollegamento esterno, regala una passeggiata d’altri tempi. Piazza Gae AulentiCollegamento esterno e l’intero, scintillante quartiere di Porta NuovaCollegamento esterno rivaleggiano con la grandiosità di Piazza DuomoCollegamento esterno. I parchi sono puliti. I servizi pubblici funzionano. I navigliCollegamento esterno, con la nuova DarsenaCollegamento esterno, sono stati restituiti ad antica bellezza. E la città ha scoperto una dimensione inaspettata: quella turistica.
Non è Venezia, non è Firenze, non è Napoli.
E non ha le ricchezze d’arte di Roma.
Ma Milano è diventata una meta imprescindibile per chi vuole visitare l’Italia.
E il bello è che sono spariti pure la nebbia, lo smog e il freddo…
Uno splendore.
Domanda: che cosa è successo?
Risposta: bussate alla porta della politica.
Eh sì, perché non è che Milano sia popolata di santi (TangentopoliCollegamento esterno vi dice niente?). Però, anche ai tempi del chiacchieratissimo PsiCollegamento esterno (Partito socialista italiano), chi ha governato la città l’ha sempre, appunto, governata. Ossia ha amministrato il territorio in maniera intelligente, puntando allo sviluppo, investendo nella cultura, scommettendo sulla moda, il design, l’architettura.
Roma, invece…
Beh, avete visto, no?
Dentro Mafia capitaleCollegamento esterno c’erano tutti, da destra a sinistra.
Ignazio Marino è il primo sindaco della Storia a essere strapazzato da un ponteficeCollegamento esterno.
E, per quanto si sforzi la memoria, è impossibile ricordare grandi opere di predecessori celebri come Walter VeltroniCollegamento esterno o Francesco RutelliCollegamento esterno. Per non parlare di Gianni AlemannoCollegamento esterno…
Ora, nessuno nega che Roma sia molto più vasta e complicata di Milano, per carità.
Ma è altrettanto vero che ha un potenziale enormemente superiore.
Peccato, però, che non lo sfrutti, anzi.
L’incendioCollegamento esterno all’aeroporto di Fiumicino, il crollo del soffitto nel metroCollegamento esterno a Piazza di Spagna (!), la paralisi sistematica alla minima pioggiaCollegamento esterno rivelano una trasandatezza inaccettabile. E se proprio volete vedere con i vostri occhi la prova provata del degrado, vi basterà fare una passeggiata dentro e attorno alla Stazione TerminiCollegamento esterno, un autentico manifesto della vergognaCollegamento esterno.
Adesso il timore è che il confronto ExpoCollegamento esterno–GiubileoCollegamento esterno metta ancor più a nudo l’abissale gap che separa la Capitale da Milano.
Un timore fondato: il Vaticano ha lanciato l’allarmeCollegamento esterno e il governo ha sentito il bisogno di mettere in campo il prefetto Franco GabrielliCollegamento esterno.
Non uno qualunque: Gabrielli è stato a capo della Protezione civileCollegamento esterno, gestendo alluvioni, terremoti, il recupero della Costa ConcordiaCollegamento esterno e quant’altroCollegamento esterno.
Volevate un’ulteriore certificazione del collasso romano?
Eccola: per salvare il salvabile, hanno dovuto chiamare Mister Disastri…
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