A Napoli, nel quartiere di Scampia, esiste uno spazio strappato al degrado dove spuntano alberi, corrono animali e i bambini possono giocare.
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Checchino Antonini e Massimo Lauria, RSI News
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Una volta qui non era tutta campagna. Ribaltiamo una frase fatta per raccontare un’esperienza che ribalta i luoghi comuni. Si tratta dell’Albero delle StorieCollegamento esterno, un’associazione che ha strappato dall’incuria e dal degrado un pezzo di terra tra le Vele di ScampiaCollegamento esterno, i palazzoni in cui vennero ospitate migliaia di persone rimaste senza tetto dopo il sisma del 1980 che sconvolse Napoli. L’Albero delle Storie non è un parco giochi, ma uno spazio che sperimenta la possibilità per i bambini di Scampia di esigere il diritto all’infanzia, alla bellezza, alla poesia.
«Ci educhiamo gli uni con gli altri, mediati dal mondo», dicono di sé all’”Albero” citando il pedagogista brasiliano Paulo Freire. «Lavoriamo per costruire relazioni solidali, siamo educatori, educandi delle nostre stesse azioni. Siamo bambini che hanno diritto al gioco, adulti che hanno diritto al dialogo, ricercatori di spazi di libertà, studenti in cerca di conoscenza, siamo madri del quartiere… Siamo il dialogo che creiamo». Così racconta a Oltrelanews Davide CerulloCollegamento esterno, uno dei motori di questa esperienza.
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