Elefanti a passeggio nel centro di Zurigo
Un filmato girato quasi ottant'anni fa mostra come l'arrivo del circo nelle città svizzere fosse, esso stesso, uno spettacolo. Scesi dal treno, gli animali davano vita a un corteo che li portava dalla stazione all'accampamento dove gli operai erano intenti a montare il tendone. Ma il cinegiornale del 1941 non è l'unico documento relativo al Circo Knie custodito dalle Teche della RSI.
Il circo nazionale svizzero ha infatti un secolo di vita. Ha appena fatto in tempo, peraltro, a concludere la tournée del centenario (2019): l’emergenza sanitaria legata al coronavirus lo sta costringendo a rimanere nella sua dimora invernale di Rapperswil per un periodo più lungo del solito. Lo spettacolo 2020 debutterà soltanto a luglio e il tour durerà cinque mesi anziché otto.
Gli Knie, naturalizzati svizzeri 120 anni fa, sono una famiglia di artisti originari dell’Austria-Ungheria. Il capostipite Friedrich (1784-1850), riportaCollegamento esterno il Dizionario storico della Svizzera, era figlio di un medico personale dell’imperatrice Maria Teresa. Abbandonò gli studi in medicina per unirsi a un circo e in seguito fondare la sua troupe (1806). Il 1919 è l’anno della trasformazione da arena all’aperto in un circo con tendone da 2’500 posti, che i fratelli Knie installarono per la prima volta a Berna, il 14 giugno.
Conosciuti per i loro numeri e gli addestramenti di animali, gli Knie godono di una buona reputazione internazionale e hanno spesso presenziato al Festival di Monte-Carlo. Nel XXI secolo, sono ancora proprietari del loro circo, un’azienda di oltre 200 persone.
Per il centenario, le Teche della Radiotelevisione svizzera RSI hanno allestito un’intera raccoltaCollegamento esterno di filmati. Un servizioCollegamento esterno girato nel novembre del 1977 in Ticino, cantone nel quale tradizionalmente si concludono le tournée, propone un sunto del programma di allora, con trapezisti, equilibristi, giraffe e una Géraldine Knie (l’attuale direttrice artistica del circo) ancora bambina ma già impegnata in un numero con i pony.
I figli degli Knie avevano una maestra tutta per loro (come mostra un filmatoCollegamento esterno del 1997 che dà voce alle figure meno note che ruotano attorno al tendone) e anni prima avevano portato in scena un divertente spettacolo “di bambini per i bambini” che riscosse un enorme successo in tutta la Svizzera [quiCollegamento esterno il servizio diffuso da ‘Amichevolmente’ il 22 novembre 1970].
Per molti anni, le star del Circo nazionale sono stati però gli elefanti, che non si esibiscono più dal 2015.
IntervistatoCollegamento esterno dalla RSI, l’addestratore Franco Knie non esitò a mostrare il suo lavoro: “si comincia come gioco” quando sono ancora piccoli e man mano “si aggiunge disciplina”. L’elefante, chiariva il giornalista, “sopporta male gli ordini impartiti in modo sgarbato” e sviluppa un legame con l’addestratore.
È un animale “molto sensibile”, spiegava Knie, rassicurando gli spettatori sul fatto che i pachidermi passassero la maggior parte del tempo all’aperto, liberi di socializzare e persino di litigare (tra elefanti, s’intende).
L’apice della filmografia sul Circo nazionale svizzero è una produzione nazionale SRG SSRCollegamento esterno intitolata ‘Dinastia Knie’. Un docu-film celebrativo, certo, che tuttavia non omette gli aspetti controversi, come gli zoo umani che il circo esibì fino ai primi anni Sessanta. Ecco la prima parte (la seconda quiCollegamento esterno).
‘Dinastia Knie – I 100 anni del circo nazionale’ è stato diffuso dalle reti televisive svizzere di servizio pubblico SSR di tutte le regioni linguistiche. In lingua italiana, è andato in onda il 24 e 25 novembre 2019.
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