Sci: un primo comprensorio dice addio ai prezzi dinamici
(Keystone-ATS) Scatta l’ora della marcia indietro: un primo comprensorio sciistico svizzero dice addio ai prezzi dinamici, novità introdotta negli ultimi anni lungi dal fare l’unanimità fra i consumatori. Si tratta di Sörenberg, nel canton Lucerna.
“Il modello di prezzi dinamici non era semplicemente ben accettato dai nostri ospiti”, afferma Theo Schnider, presidente del consiglio di amministrazione della locale società di gestione degli impianti di risalita, in dichiarazioni riportate dal portale Infosperber.
“I nostri clienti preferiscono soprattutto un alto grado di flessibilità”, prosegue il dirigente. “Siamo una stazione sciistica con molti bambini in età scolare. Una famiglia deve essere in grado di reagire con breve preavviso a fattori come il bel tempo, le condizioni della neve e i bambini malati”. “Abbiamo analizzato e deciso”, indica il manager. “La soddisfazione del cliente è la nostra priorità assoluta e ci ha imposto di apportare dei correttivi.
Due anni or sono la novità era stata presentata in pompa magna. “Sörenberg si avventura nell’era digitale e introduce un modello di tariffazione dinamica”, veniva comunicato “si tratta di una pietra miliare per stare al passo con i tempi e affermarsi nel futuro digitale”. E ancora: “Con il nuovo modello di prezzi dinamici, gli ospiti potranno avere un ottimo rapporto qualità-prezzo per tutta la stagione”. Interpellato da Infosperber, Schnider non ha voluto fornire informazioni sui costi che hanno causato i cambiamenti di tariffazione. “Non è rilevante per la discussione”, dice.
Il nuovo approccio, con la rinuncia alle giornaliere a onere fisso, è arrivato in Svizzera sette anni or sono e fin da subito ha generato molto discussioni. I prezzi dinamici dipendono generalmente dal momento della prenotazione, dal numero di giornaliere già vendute, dalla fase stagionale, dal giorno della settimana e dalle previsioni meteo. In concreto: chi prenota in anticipo – preferibilmente per un giorno feriale di gennaio – e accetta il maltempo paga meno, mentre le famiglie con bambini obbligati a sciare in giorni precisi sono svantaggiate.
Secondo la stampa consumeristica il sistema tariffario in questione serve soprattutto a introdurre aumenti in modo non trasparente. E varie analisi sono giunte alla conclusione che in generale sciare in Svizzera è diventato sempre più caro negli ultimi anni.