Virus “da laboratorio” tra polemiche e smentite
Un servizio andato in onda nel 2015 su Rai 3 che parla di un esperimento sui virus effettuato nei laboratori cinesi sta facendo molto discutere sul web. In molti ritengono che il "supervirus" creato dagli scienziati del Paese asiatico sia il responsabile dell'attuale pandemia. Una teoria smentita dagli esperti del mondo scientifico, ma questo non è bastato a smorzare le polemiche.
“Scienziati cinesi creano un supervirus polmonare da pipistrelli e topi”. Comincia così il servizio di tg Leonardo, andato in onda su Rai 3 il 16 novembre del 2015.
Viene spiegato come i ricercatori asiatici hanno modificato un coronavirus facendolo diventare “adatto a colpire gli esseri umani”. È comprensibile il fatto che molti, rivedendo questo servizio, abbiano subito pensato che non sia poi così implausibile che a provocare la pandemia di Covid-19 sia stato questo esperimento.
Non è così
Il nuovo coronavirus non ha nessun collegamento con l’esperimento e la teoria è stata presto spazzata via dalle parole degli esperti del mondo scientifico.
Il servizio a suo tempo era stato ripreso da una pubblicazione della rivista Nature, e un articolo pubblicato il 17 marzo Collegamento esternoproprio sulla stessa rivista scientifica ha chiarito che il virus, creato in laboratorio, di cui parla tg Leonardo non ha alcuna relazione con il Covid-19, di origine naturale. La stessa presa di posizione è poi stata condivisa da numerosi scienziati.
Su Nature viene spiegato che “il virus SarsCoV2 è nato in natura e non in laboratorio attraverso la manipolazione di coronavirus simili a quello della Sars. Alla luce delle caratteristiche genetiche del virus SarsCoV2 – scrivono – non crediamo che sia plausibile qualsiasi scenario che riconduca la sua nascita al laboratorio”.
Smentite che però non sono bastate a contenere la polemica, anche politica, scoppiata in Italia. In particolare Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) hanno attaccato il Governo chiedendo chiarezza. “Non ho visto il servizio, ma ho referenze che non è così”, si è limitato a rispondere il premier italiano Giuseppe Conte.
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