Sondaggio Tamedia: riforma LPP e biodiversità chiaramente bocciati
(Keystone-ATS) A poco più di due settimane dal voto del 22 settembre, né la riforma della Legge sulla previdenza professionale (LPP) né l’iniziativa sulla biodiversità sembrano farcela, secondo il secondo sondaggio condotto da Tamedia e “20 Minuten”.
Dal sondaggio condotto dall’Istituto LeeWas e pubblicato oggi emerge che la percentuale di voti a favore della riforma è leggermente aumentata, mentre l’iniziativa ha perso consensi.
Il 59% degli intervistati interrogati la settimana scorsa dice “no” alla riforma della LPP, una quota stabile rispetto al primo sondaggio condotto a metà agosto. La percentuale di favorevoli è invece aumentata di quattro punti percentuali, raggiungendo il 37%. La riforma mira a stabilizzare il secondo pilastro e ad aiutare le persone a basso reddito a ricevere una rendita più elevata.
Solo tra le fila del PLR e del PVL la riforma è sostenuta dalla maggioranza della base. L’Alleanza del Centro è divisa, la base dell’UDC rifiuta chiaramente la proposta e c’è un livello molto alto di rifiuto anche tra gli elettori del PS e dei Verdi. Rispetto al primo sondaggio, le differenze politico-partitiche nel comportamento di voto si sono ampliate.
La riforma viene respinta in particolare dalle persone con un reddito piuttosto basso. Solo nella fascia di popolazione con un reddito familiare superiore ai 16’000 franchi la maggioranza è favorevole al testo.
Il fatto che la riforma della LPP garantirebbe una migliore assicurazione per i lavoratori a tempo parziale è l’argomento predominante per i favorevoli; a beneficiarne sarebbero soprattutto le donne e le persone con un reddito piuttosto basso. Ma sono proprio questi gruppi di popolazione il rifiuto della proposta è maggiore, osserva LeeWas.
Tra i contrari prevale l’argomentazione secondo cui la riforma aumenterebbe in alcuni casi le trattenute obbligatorie sullo stipendio mentre l’abbassamento del tasso di conversione minimo comporterebbe tagli alle pensioni per alcuni assicurati.
Biodiversità
Il sostegno all’iniziativa sulla biodiversità si è attestato al 42%, con un calo di nove punti percentuali rispetto al primo sondaggio. Nello stesso periodo, i “no” sono aumentati di 14 punti percentuali, raggiungendo il 56%. È normale che gli indici di gradimento delle iniziative diminuiscano nel tempo, viene affermato.
Il testo, che chiede più fondi e più aree protette per la biodiversità, è fortemente sostenuto dall’elettorato di sinistra e verde, ed è chiaramente respinto dalla base di Centro, UDC e PLR. Si oppongono in particolare gli uomini e le persone che vivono nelle aree rurali.
Tra i contrari l’argomentazione principale è che a seguito dell’iniziativa sarebbe necessario riservare più terreni agricoli per la biodiversità e quindi importare più cibo dall’estero. I favorevoli sono invece particolarmente convinti dell’argomentazione secondo cui un terzo delle specie animali e vegetali è in pericolo o già scomparso e che la biodiversità previene l’estinzione delle specie.
Per il sondaggio sono state interrogate 15’792 in tutta la Svizzera il 4 e 5 settembre; il margine d’errore è di 1,4 punti.