Sudan tra guerra e calamità, 205 vittime per le inondazioni
(Keystone-ATS) Il bilancio delle vittime delle inondazioni in Sudan, dove imperversa anche una sanguinosa guerra, è salito a 205, e i decessi per colera hanno raggiunto quota 185, secondo il ministero della Salute del Paese. Lo riporta l’agenzia di stampa turca Anadolu.
Gli ultimi dati registrano circa 268 nuovi casi di colera, tra cui 6 decessi negli stati di Kassala, Nile River e Gedarif. Il totale di casi di colera nei sette Stati colpiti sale così a 5’692, compresi i 185 decessi.
Il 12 agosto, le autorità hanno dichiarato il colera un’epidemia nel paese. Nello stesso rapporto, il ministero ha affermato che il numero di morti per inondazioni e piogge ha raggiunto quota 205, con 886 feriti.
Più di 26’000 case sono state completamente danneggiate, mentre 33’000 case sono state parzialmente danneggiate a causa di inondazioni e piogge da giugno, ha aggiunto.
In precedenza, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) ha annunciato che più di 172’000 sudanesi sono stati sfollati a causa di inondazioni e piogge in 15 Stati su 18 da giugno.
Oltre 20’000 morti nel conflitto
Le persone uccise nel conflitto in corso in Sudan – tra l’esercito e il gruppo paramilitare Rapid Support Forces (RSF) – dall’aprile 2023 ad oggi sono oltre 20’000, stando a quanto affermato dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus in una conferenza stampa a Port Sudan.
Ghebreyesus – ripreso da Anadolu – ha dichiarato che altri 10 milioni di persone sono state sfollate internamente oltre ai due milioni di rifugiati nei Paesi vicini. “La portata dell’emergenza è scioccante, così come l’insufficiente azione intrapresa per limitare il conflitto e rispondere alle sofferenze che sta causando”, ha affermato.
Quasi la metà dei 25 milioni di abitanti del Sudan – ha aggiunto – necessita di un intervento urgente, mentre il 70% del settore sanitario del Paese non è più in grado di operare.
Il capo dell’OMS ha quindi invitato il “mondo a svegliarsi e ad aiutare il Sudan a uscire dall’incubo che sta vivendo”. Ghebreyesus ha ribadito l’impegno dell’OMS nell’affrontare le urgenti questioni umanitarie e sanitarie in Sudan, tra cui insicurezza, sfollamenti di massa, inondazioni, carestie e focolai di malattie.